Sarri ha fatto bene a mettere le mani avanti. L’ultima uscita di Sarri, ad alcuni giornalisti e tifosi, non è piaciuta. Ma ha fatto bene: Ecco perché.
Di Rosario Scarcelli
Sarri ha fatto bene a mettere le mani avanti.
Non c’è nulla di male nella nuova politica della Ssc Napoli. L’idea di una riconferma del gruppo che tanto ha entusiasmato la passata stagione è una scelta per lunghi tratti condivisibile. Poggiare tutte le nostre fortune sulla base di un progetto tecnico, ci può stare.
Ciò non vuol dire che questa squadra non sia migliorabile, perchè tutte lo sono, anche quelle più attrezzate. Ci sono alcune lacune difensive, che ancora una volta hanno dimostrato essere figlie di errori più individuali che di collettività. In tutto questo però, teniamo in considerazione la valenza e l’attendibilità del calcio estivo. Ma l’idea di far fede solo ed esclusivamente ad un progetto tecnico-tattico, può essere sufficiente per mettere come obiettivo stagionale lo scudetto?
De Laurentiis lo ha detto chiaramente senza nemmeno nascondersi poi troppo…
… a ruota lo hanno seguito le radio e qualche giornalista. In tutto questo, in maniera seppur velata, anche Sarri e i calciatori hanno dato la sensazione di voler credere al tricolore. E infine, la parte più genuina del sistema calcio: i tifosi. L’onda umorale ha preso in pieno anche loro.
E in mezzo ai tanti discorsi di filosofia calcistica che li contraddistinguono, anche la piazza napoletana ha prestato il fianco al sogno scudetto. Sogno che rinnoviamo ogni santa stagione, ma questa volta in maniera più insistente, con tutte le spiegazioni del caso.
E anche quelle, sono condivisibili eh… Ma a rompere le uova nel paniere ci ha pensato Sarri. Che il provincialismo abbia preso il sopravvento? Non credo. Maurizio Sarri è una persona molto intelligente, prima di essere un tecnico molto bravo. Al di là del fatto che, ad oggi, il Napoli sia per lui il punto più prestigioso della sua carriera, diciamo pure che il tecnico toscano nella realtà napoletana si è calato come nessuno ha mai fatto in precedenza.
Ma allora, perché ha messo le mani avanti…?
Non lo possiamo sapere, pertanto parto subito con una premessa. Il seguito è semplicemente un mio pensiero, avendo imparato un pò di cose da Sarri, dalla Ssc Napoli, dal sistema giornalistico napoletano, dalla piazza azzurra e da Aurelio De Laurentiis. L’obiettivo dichiarato (e quindi non più ‘sogno’) della Ssc Napoli, lo abbiamo detto prima, è lo scudetto.
Ad oggi sono arrivati due ottimi innesti, Ounas e Mario Rui, che non intaccano l’undici titolare ma imbottiscono le seconde linee azzurre. Il primo ha stupito un pò tutti (io lo conoscevo poco, e per quel poco lo consideravo un acquisto positivo).
Il secondo è un buon terzino, non so quanto più in gamba rispetto a Strinic, ma che contro gli rema una struttura fisica che, ad oggi, rappresenta un’incognita. Poi stop. Finita, almeno per il momento, la campagna acquisti del Napoli. Sarri ha dichiarato “Siamo gli stessi della passata stagione dove siamo arrivati terzi. Perchè mai l’obiettivo del Napoli dovrebbe essere lo scudetto?”
Sarri predica la calma
Perdonatemi, cos’ha detto di strano e fuori luogo? Forse ha semplicemente spento il nostro entusiasmo? A Napoli abbiamo alcune radio che nello stretto, non ci pensano su due volte a prendere le parti della dirigenza, facendo in modo che in un’eventuale gioco della torre, dalla stessa, buttano giù l’allenatore di turno (sono i precedenti a dirlo, non di certo io). Non è che farebbero lo stesso, nel caso in cui, il Napoli non riuscisse a raggiungere l’obiettivo dichiarato dello scudetto (cosa tutt’altro che facile)? Come le radio, anche certi giornalisti. Insieme influenzano una tifoseria abbastanza influenzabile dall’opinione di massa.
E infine, un presidente (anche questo lo dicono i precedenti) che molto difficilmente salva il proprio allenatore dalle fauci dei leoni. Anzi, in maniera gratuita, è capitato che ci ha messo del suo, rincarando la dose. Ecco perché, in maniera anche giustificata, Sarri predica la calma e fa tornare a tutti coi piedi per terra.
“Dagli amici mi guarda Iddio, che dai nemici mi guardo io.”
Non è provincialismo. Sarri vorrà vincere più di noi. Ma è un salvaguardarsi da tutta un’organizzazione sempre alla ricerca del capro espiatorio.
E siccome Sarri non dona pagnotte, sul banco degli imputati, qualora non arrivasse il terzo tricolore, ci andrà sempre lui o gli allenatori in genere. Pertanto, il tecnico azzurro, non vorrà cascarci nello stesso gioco che, per un motivo o per un altro, sono cascati i vari Reja, Donadoni, Mazzarri, e Benitez. Il Napoli, può vincere o puntare allo scudetto? Si… L’obiettivo del Napoli è lo scudetto? No… Sembrano due domande della stessa sostanza, ma la differenza è tanta. Spero semplicemente di avere torto.