Sabatini: «Il Napoli apre un ciclo, De Bruyne è un segnale fortissimo. Spalletti? Uscito da gigante»

Sabatini: "Ecco chi sarà il prossimo allenatore del Napoli. Una bomba che nessuno ha menzionato"

Quando si parla di calcio, Walter Sabatini lo fa con la passione viscerale e l’esperienza di una vita. Intervistato da Antonio Giordano per La Gazzetta dello Sport, l’ex dirigente di Roma, Lazio, Inter e Salernitana, oggi osservatore lucido e disincantato, analizza il mercato e lo stato del calcio italiano, tracciando un quadro che parte dal Napoli e arriva fino alla Nazionale.
«Il Napoli apre un ciclo dominante»

Per Sabatini, il club partenopeo è destinato a un periodo di dominio: «Il Napoli sta avviando un ciclo di medio-lungo termine, sarà complicato tenergli testa. De Bruyne è una seduzione, un artista che frequenta zone inaccessibili. Se sta in condizione farà la differenza. Con giocatori come McTominay già in rosa e con un progetto tecnico stabile, il Napoli si candida a dominare per due o tre stagioni».

Il suo entusiasmo nei confronti di De Bruyne è totale: «Il suo arrivo lancia un messaggio chiarissimo alla concorrenza. È il calcio visionario di chi guarda dove gli altri non osano. E se aggiungiamo il fatto che il Napoli non ha cambiato allenatore, come il Bologna, si capisce che qui c’è un vero Progetto, non un’etichetta retorica».
Su Inzaghi e Chivu: «Certe storie finiscono, altre cominciano»

L’intervista pubblicata su La Gazzetta dello Sport si sofferma anche sul movimento delle panchine. «La fine della storia tra Inzaghi e l’Inter? Ogni storia ha una fine», commenta Sabatini. E su Chivu: «A Parma ha fatto bene, ha mostrato solidità anche nei momenti difficili. Forse è una scelta precoce ma ha meritato questa opportunità».

Sabatini dice la sua anche su Allegri: «È il padrone di Milanello, conosce ogni dinamica e questo lo avvantaggia».
Il caso Spalletti: «Uomo ferito, ma uscito da gigante»

Un passaggio toccante riguarda Luciano Spalletti, ct dimissionario della Nazionale: «L’ho sentito. L’ho trovato terribilmente addolorato, ferito nell’orgoglio. Luciano sentiva la Nazionale in modo schiacciante, è uscito da gigante: l’ultima rappresentazione è stata quella della solitudine. Non lo meritava, ma so che si rialzerà».

E ora tocca a Gattuso: «A lui va augurata quella fortuna che è mancata a Spalletti. Non possiamo permetterci un altro Mondiale da spettatori».
Club senza dirigenti? «Un vuoto che costa caro»

Nella parte conclusiva dell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Sabatini riflette sulla direzione generale del calcio italiano: «A volte si scorge un vuoto: alcuni club hanno eliminato la casella del dirigente. Questo può costare caro. Ma ci sono anche esempi virtuosi: il Napoli che vince due scudetti in tre anni, la Roma che punta sulla serietà di Ranieri, il Bologna, l’Atalanta e anche la Lazio, che ha riportato Sarri. La competenza paga».