Luciano Spalletti ha parlato alla vigilia di Rangers -Napoli, secondo appuntamento di Champions league per gli azzurri.
Luciano Spalletti parla alla vigilia di Rangers -Napoli. Le due formazioni si sfidano nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League:
Con un giorno di riposo in più dopo la sofferta vittoria sullo Spezia, ma anche con uno in meno prima della super-sfida contro il Milan che segnerà la fine del primo, intensissimo mese di stagione prima della sosta per le nazionali.
Spalletti spiega come il Napoli affronterà la delicata trasferta di Glasgow contro i Rangers :
“Il fatto di avere un giorno in più per preparare la partita ci permetteva di avere un allenamento in più che sarebbe stato importante. Dall’altro lato ho avuto qualche ora in più per pensare alla miglior formazione da mandare in campo.
Alla fine però il posticipo è legato ad evento molto più importante. Ci stringiamo a tutta la Gran Bretagna e alla Famiglia Reale“.
Questo è un girone carico di storia, per i sentimentali del calcio, che ci imporrà di andare a giocare in stadi-monumento e in ambienti molto caldi, a partire da quello di Glasgow. Ma siamo pronti.
I Rangers e i loro tifosi sanno trasferire la propria storia e il proprio calore tutte nei 90 minuti della partita, infatti non a caso la squadra avverte la differenza nel giocare in casa e in trasferta. Sappiamo che affrontiamo una squadra che non sta vivendo un buon momento, ma che proprio per questo avrà motivazioni ulteriori per reagire davanti ai propri tifosi.
Non avere la nostra gente sarà spiacevole, ma sappiamo che i tifosi saranno con noi per spingerci e ne avvertiremo la presenza. Dovremo essere bravi a reggere il confronto, ma ho fiducia nella squadra, ho visto segnali positivi durante gli allenamenti.
I ragazzi sono sicuri, tranquilli e convinti di poter andare a giocarsi la partita nonostante un ambiente che inevitabilmente ci creerà delle difficoltà”.
Luciano Spalletti fa pretattica
Spalletti parlando di Rangers-Napoli, si regala un pizzico di pretattica sulla scelta del centravanti e quindi su chi tra Simeone o Raspadori sarà chiamato a sostituire Osimhen, Spalletti entra nel contesto tecnico-tattico della partita:
“Per noi non sarà la prima volta in cui saremo chiamati a giocare in condizioni di ‘inferiorità’ dal punto di vista dei tifosi e ne siamo sempre usciti bene. L’unico modo per uscirne è giocare con personalità, tenendo il pallone per far capire che siamo venuti qui per imporre il nostro gioco”.
La partita contro lo Spezia è stata più difficile del previsto per merito dei nostri avversari. Raspadori ha corso tanto, anche più dei centrocampisti, ma non ho ancora deciso se giocherà lui o Simeone.
Hanno caratteristiche diverse, con Giovanni avremmo più profondità, Giacomo ci darebbe altro, ma con entrambi siamo in grado di fare una buona partita. La formazione non l’ho ancora decisa, finora sono riuscito a fare un discreto turnover, la squadra è pronta in tutti i suoi elementi e partite come queste danno una carica speciale a tutti”.