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Esiste una questione meridionale anche in Serie A

In Serie A c’è una questione meridionale. L’asse Milano-Torino domina l’albo d’oro degli scudetti.

 

Che ci sia una questione meridionale in serie A  è indubbio. Ci sono vari motivi per questo. Intanto la Juventus è sempre stata di proprietà della famiglia più potente più ricca del paese. Inter e Milan rappresentano Milano, il motore industriale del paese. L’ultimo argomento che ogni tanto bisogna toccare è anche quello del sistema calcio italiano.  I media preferiscono che vincano le società del Nord. Perché hanno più tifosi, vendono più giornali, fanno più abbonamenti e perché vendono più biglietti in generale E quindi diciamo che il sistema calcio è sempre stato più favorevole alle società del nord che non alle società del Sud.

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport affronta il tema della questione meridionale in serie A. La rosa in focus spiega la situazione per la prossima stagione agonistica.

SERIE A SOLO TRE SQUADRE DEL SUD

“L’Italia del calcio è spaccata come l’Italia in generale. Due velocità, quella del Nord con la locomotiva Milano-Torino (e Milano che nell’ultima stagione si è presa proprio tutto) e quella del Sud, che ha vissuto stagioni di grande brillantezza con il Napoli di Maradona,

 Gli anni d’oro del Napoli sono stati legati a grandi imprenditori e a un’economia meno sbilanciata, i successi della Roma e della Lazio sono stati anch’essi figli di grandi famiglie che spendevano senza timori.

Era il tempo delle cicale, si poteva fare, ed è quello che il Napoli di De Laurentiis non vuole fare più. Fra financial fair play e indice di liquidità, ormai tutti sono costretti a fare i conti.

Ma a qualcuno risulta ancora più difficile. Successi e numeri Alcuni dati: nella prossima Serie A, le squadre del Sud saranno tre, due dalla Campania, Napoli e Salernitana, una dalla Puglia, il Lecce neopromosso”.

SEGNALI DI RISVEGLIO DA NAPOLI

“Al di là della partecipazione, resta il fatto che il successo sorride sempre o quasi alle solite note. Per lo scudetto, quasi tutte devono accontentarsi di partecipare.

Risorse Strutture e infrastrutture da ripensare e potenziare, un tessuto imprenditoriale in alcune zone molto fragile, la difficoltà di attirare l’attenzione di marchi di livello internazionale, quelli che fanno svoltare i conti del settore commerciale di un club e quindi in parte la possibilità di investire: c’è tutto questo nelle difficoltà degli ultimi anni.

Forse i fondi di investimento e gli uomini d’affari che intravedono le possibilità di crescita di un campionato che vuole tornare al top potranno fare da traino anche per i club più piccoli o per il Sud in difficoltà.

I segnali di risveglio nel tessuto sociale di una città come Napoli ci sono già, evidenti. Il calcio dovrà fare di tutto per mettersi in scia”.