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Piagnisteo Juve sul retropassaggio: proprio loro che hanno vinto sempre tra le polemiche

L’episodio del presunto retropassaggio di Olivera a Caprile ha scatenato il malcontento tra i tifosi juventini, ma è curioso che proprio da Torino si alzino lamentele su questioni arbitrali.

Durante Juventus-Napoli, terminata 0-0, le proteste si sono concentrate su un presunto retropassaggio di Olivera verso Caprile, giudicato involontario dall’arbitro Doveri. L’episodio ha infiammato i bianconeri, con Thiago Motta in prima fila nelle proteste, ma a ben guardare, si tratta di un’azione che non avrebbe dovuto destare tanto clamore.

Doveri, infatti, ha preso una decisione corretta, considerando il controllo errato di Olivera e non un passaggio volontario. Tuttavia, la Juventus sembra avere sempre bisogno di un capro espiatorio, e questa volta ha scelto un episodio marginale per giustificare un risultato che, di fatto, rispecchia quanto visto in campo.

Moviola Juventus-Napoli: Retropassaggio di Olivera involontario
Retropassaggio di Olivera involontario

Torino e le polemiche arbitrali: un paradosso senza fine

Ma viene da chiedersi: è davvero appropriato che proprio dalla Torino bianconera si levino voci di protesta riguardo a decisioni arbitrali? Il retropassaggio di Olivera, che ha infiammato gli animi sugli spalti e sui social, non è altro che un episodio come tanti, non certo decisivo.

Eppure, nella storia recente, la Juventus ha spesso beneficiato di decisioni molto più controverse e favorevoli, spesso proprio nei momenti più delicati della stagione. Da Calciopoli alle numerose polemiche sugli scudetti conquistati con episodi dubbi, il club bianconero ha spesso navigato tra le critiche.

Il “civile” pubblico torinese e le offese a Napoli

Non solo polemiche in campo, ma anche sugli spalti. Il pubblico dello Stadium, che da alcune parti viene dipinto come “civile” e rispettoso, ieri ha mostrato un lato ben diverso.

Dai cori “Odio Napoli” alle offese dirette al popolo partenopeo, si è assistito a uno spettacolo che nulla ha a che fare con il calcio. Offendere una città e i suoi abitanti è un gesto inqualificabile, che va oltre la rivalità sportiva.

E tutto ciò è avvenuto nel silenzio complice di chi, da tempo, si erge a modello di educazione e fair play. Ma forse, quando si tratta del Napoli, alcune regole non valgono.

La lezione del Napoli

Il Napoli, dal canto suo, ha dato una lezione in campo e fuori. La squadra di Antonio Conte ha dimostrato di potersi confrontare alla pari, senza timori reverenziali e senza affidarsi a episodi fortunosi. E mentre i tifosi juventini si concentravano sulle offese, il Napoli ha mostrato un gioco solido, dimostrando di avere tutte le carte in regola per dire la sua anche in questa stagione.

Il paradosso delle lamentele bianconere

In conclusione, è sempre curioso notare come le lamentele arbitrali provengano proprio da chi ha costruito buona parte della sua storia recente tra polemiche e scandali. Il vero retropassaggio, in questa storia, sembra essere quello dei tifosi della Juventus, che continuano a passarsi il testimone delle scuse e delle giustificazioni, senza mai guardare davvero al merito della questione. E se il pubblico bianconero vuole continuare a lamentarsi, almeno lo faccia guardando in casa propria.