Da Garcia a Spalletti: Napoli si reinventa. Gigi Pavarese su 1 Football Club analizza la trasformazione, la Panchina d’Oro e il nuovo corso.
In un’intervista esclusiva a 1 Station Radio, Gigi Pavarese, esperto commentatore calcistico, ha analizzato la trasformazione del Napoli nella stagione attuale. La discussione si è concentrata su come l’approccio tattico di Luciano Garcia, ex allenatore, abbia influenzato il club e su come il nuovo timoniere, Luciano Spalletti, abbia ridefinito le strategie di gioco.
Pavarese ha aperto la conversazione con un giudizio ponderato sulla transizione tra le due gestioni: “Rivedere il Napoli della passata stagione è impensabile. Abbiamo pagato il cambio di allenatore e, soprattutto, dello staff tecnico. Non dimentichiamo che quella brillantezza fisica è stata persa. Il lavoro di Garcia, forse, era proiettato al futuro. Quel Napoli che pressava, e non consentiva agli avversari di impostare la propria azione, non era più replicabile già agli albori della nuova stagione.”
La tattica di Garcia, che aveva portato il Napoli a un 4-3-3 vincente, è stata sostituita da una nuova visione di gioco, secondo Pavarese: “Mazzarri si è ritrovato a dover garantire una condizione atletica decente ma, dal punto di vista tattico, ci siamo resi conti che la squadra non poteva più reggere quel 4-3-3 vincente. Walter, dunque, dopo aver cercato testardamente di replicare il gioco espresso da Luciano, è ritornato a quel che è sempre stato il suo credo calcistico: esterni difensivi, difesa a tre.”
La discussione si è poi spostata sul reparto offensivo, in attesa del ritorno di Osimhen: “È un Napoli che pensa anzitutto a non prenderle e, in attesa del ritorno di Osimhen, staremo a vedere come il tecnico riorganizzerà il gioco offensivo. La grande notizia è che, oggi, è difficile fare gol al Napoli, anche se andrà ritrovata fiducia con la porta avversaria.”
Il momento culminante dell’intervista è stato il commento di Pavarese sulla Panchina d’Oro assegnata a Luciano Spalletti: “Luciano Spalletti premiato con la Panchina d’Oro: premio meritato? Strameritata. Sono felice per lui. È un premio anche un po’ nostro, di tutti i napoletani. È un premio che consacra quel che è stato il miglior calcio d’Italia e tra i migliori d’Europa.”