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Napoli, tutti in silenzio ma la tempesta fa molto rumore

Silenzio stampa per il Napoli che dopo la sconfitta con l’Atalanta si è trincerato dietro i “no comment“, ma i problemi sono evidenti.

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Il Napoli ha scelto di non parlare con la stampa e non è la prima volta che la società di Aurelio De Laurentiis prende questa decisione. Che il clima a Napoli sia più alterato rispetto ad altre piazze è vero, ma non parlare, non far sentire nemmeno la voce del presidente in un momento così delicato sembra veramente troppo. Scelta legittima da parte della società azzurra, ma in questo momento i tifosi vorrebbero essere rassicurati e non esclusi dalla vita del club che vive proprio in funzione della passione dei propri sostenitori. Si, è vero, ci sono gli introiti delle tv, quelli commerciali e quelli delle competizione europee, ma tutto questo si alimenta grazie ai bambini che indossano la maglia azzurra e crescono nel suo mito.

Napoli in silenzio stampa

Ecco perché in un momento di difficoltà servirebbe parlare chiaro ai tifosi, far capire quali soluzioni si vogliono prendere e la direzione che si sta prendendo. Invece, ancora una volta, il Napoli ha deciso per il silenzio stampa. Una scelta che stride, non poco, con il mondo iper comunicativo in cui siamo immersi. Una scelta che tende ad isolare ancora di più i calciatori, che isolati non lo saranno mai, vista la quantità di mezzi con cui è possibile accedere alle informazioni.

Allora il silenzio stampa per il Napoli può essere visto come un modo per cercare di placare una tempesta che è oramai è in corso. A capo della nave c’è Gennaro Gattuso, allenatore in balia delle onde, anche a causa della sfortuna. Nove/dieci infortunati non si regalano a nessuno, ma è pur vero che il tecnico ha le sue colpe. I due cambi sul calcio d’angolo per la squadra avversaria sono stati criticati praticamente da tutti, anche perché a memoria ci si ricordava perfettamente che certe sostituzioni non si fanno quando la squadra avversaria sta per battere un corner. Ma questo è uno degli esempi che si possono fare, dato che Gattuso qualche cosa ha sbagliato.

La croce, però, non può ricadere tutta su Gattuso. Perché come in una una famiglia è importante fare quadrato, coinvolgere tutti e darsi una mano a vicenda, tendendo la mano anche ai tifosi, che più di ogni altra cosa vogliono il bene della società e della maglia azzurra.

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