Quattordicesima puntata di Napoli Rock dedicata a Giovanni Di Lorenzo, il “Working Class Hero” di John Lennon
“La classe operaia va in paradiso”: scomodare uno dei classici film italiani è lecito se si vuol far riferimento a Giovanni Di Lorenzo da Ghivizzano. Anche se la rubrica è basata sul rock, in questo caso la citazione cinematografica è obbligatoria per rimarcare l’evoluzione del capitano. Si, Giovanni da quest’anno indossa la fascia per il suo carisma, per il suo attaccamento e per quel desiderio conclamato di voler chiudere la carriera a Napoli. Lui che non è un bomber, un uomo da copertina ma un ragazzo che va al sodo e fa tanto lavoro sporco per il bene della squadra.
Giovanni Di Lorenzo, l’eroe della classe lavoratrice
Sei anni fa il terzino destro militava in Serie C col Matera, sabato ha tolto le castagne dal fuoco con il vantaggio all’ultimo secondo dei tre minuti di recupero del primo tempo. Si sapeva che Salerno era gara difficile, ma Giovanni ha fame, ha fatto sacrifici pur di arrivare lì ed ora vuole coronare il sogno: “Working Class Hero” canta John Lennon, così come la rivisitazione punk dei Green Day.
Chissà se è destino il fatto che proprio lui abbia segnato il goal che ha permesso al Napoli di sbloccare un match complesso. Come cantava Giorgio Gaber ne “Gli operai”: “Belli, con le mani grosse e con i pugni chiusi. Forti, con le braccia sporche e con il petto in fuori. Nudi, sudati, coraggiosi che si muovono gloriosi. Gli operai. È una vita che fate la retorica sugli operai”.
Niente retorica, lo dicono i fatti. E la conferma scaturisce anche prima del vantaggio. Sempre dal piede di Giovanni era nato l’assist per il fantasmagorico goal di Osimhen che poi è stato annullato per un millimetrico fuorigioco. Un centimetro c’era a disposizione ed un centimetro è stato bersaglio della precisione di Victor. Probabilmente il goal più bello di tutti quelli siglati in maglia azzurra. Quello assegnato è frutto del suo fiuto del goal (It’s so easy – è così semplice dei Guns’n’Roses), dopo il palo di un Elijf Elmas in versione Jimmy Page: si inventa delle giocate assurde. Dazed and confused!
Il Napoli Luciano Spalletti incanta come Il Flauto Magico di Mozart
L’Orchestra Napoli incanta come il Wiener Staatsoper di Vienna, dove tutti i più grandi hanno affascinato il Mondo. Luciano Spalletti, il Mozart azzurro, ha creato un capolavoro: tutti sono estasiati dal “Flauto Magico” di mozartiana memoria. 50 punti in 19 gare, con 16 vittorie, 2 pareggi ed 1 sola sconfitta. Miglior attacco con 46 reti e miglior difesa con 14 reti subite. Una bellezza nei numeri e nel gioco che viene apprezzato in tutta Europa. Adesso la città e la tifoseria si augurano che il titolo di campione d’inverno non sia solo un’illusione ma il preludio ad un trionfo che manca da tanto all’ombra del Vesuvio.
Consigli per gli ascolti
1. John Lennon – Working Class Hero
2. Green Day – Working Class Hero
3. Giorgio Gaber – Gli operai
4. Guns’n’Roses- It’s so easy
5. Led Zeppelin – Dazed and Confused
6. Mozart – Il flauto magico