Napoli, le pagelle dello Scudetto: il capolavoro di Conte e i protagonisti del trionfo
conte (ilbianconero.com) - napolipiu
Un’analisi a 360 gradi del Napoli campione d’Italia 2024/2025, firmata Fabio Mandarini per il Corriere dello Sport, fotografa in pagella il valore di ogni singolo uomo protagonista del quarto scudetto azzurro. Una valutazione approfondita, che mette in luce i meriti tecnici, tattici e umani dei protagonisti della stagione. E in cima alla lista, ovviamente, c’è lui: Antonio Conte.
Conte – Voto 10
Il tecnico leccese ha firmato uno dei capolavori più impressionanti della sua carriera. Arrivato tra le macerie, senza Osimhen e Zielinski e con mezza squadra in fuga, ha cambiato cinque moduli, ricostruito dalle fondamenta e vinto senza Kvara, mai sostituito. Ha costruito una squadra feroce, con una fase difensiva d’élite, rilanciato Anguissa, Raspadori e portato McTominay ai massimi livelli. Da Lukaku ha estratto ogni stilla di calcio: «un grande allenatore, non a caso».
I voti dei protagonisti
Meret – 8,5: da svincolato, ha guidato la miglior difesa del campionato con parate decisive.
Rrahmani – 9,5: monumentale. Leader assoluto, “soldato e computer” per Conte.
Buongiorno – 8,5: devastante nelle 22 gare giocate, nonostante tre infortuni.
Juan Jesus – 8: rinato in emergenza, prezioso nel momento clou.
Spinazzola – 8: il “Cinderella Man” di questa favola, trasformato da Conte.
Olivera – 8: Marine del Napoli, sempre presente anche nei ruoli più scomodi.
Mazzocchi – 7: simbolo napoletano di cuore e sacrificio.
Lobotka – 8,5: meno brillante del 2023, ma insostituibile per intelligenza tattica.
Gilmour – 7,5: dinamico e coraggioso, ha acceso il gioco verticale.
Billing – 7: gol decisivo all’Inter, muscoli e spirito Premier.
Politano – 9: equilibratore tattico, essenziale su entrambe le fasi.
Lukaku – 9: il centravanti dell’umiltà e dei gol pesanti.
Raspadori – 9: letale nel finale di stagione, fondamentale in zona-gol.
Neres – 8: talento puro e imprevedibilità. Se avesse avuto continuità, sarebbe stato da 10.
Kvaratskhelia – 7: mezza stagione, ma pesante. Gol al Milan e scintille fino a dicembre.
Altri voti
Scuffet – 7: una parata può valere una stagione.
Caprile – 6,5: tre clean sheet in tre partite.
Gio Simeone – 6: poco spazio, tanta generosità.
Ngonge – 6: ha risposto sempre presente.
Okafor – sv: numeri assenti, impatto minimo.
Hasa, Folorunsho, Zerbin – sv: contributo marginale.
Contini, Turi – sv: presenti, ma mai in campo.
Il Napoli ha vinto senza il miglior attacco, con una difesa monumentale, un allenatore visionario e protagonisti inattesi. Una squadra forgiata nella resilienza, nella fatica e nel sacrificio. Il trionfo è figlio della strategia, della fiducia, e di un gruppo che ha fatto proprio il credo di Conte: “fatica, sacrificio, vittoria”.
