Napoli, la festa continua
È il ritiro del Napoli, ci sono De Bruyne e Di Lorenzo, McTominay e Anguissa: eppure, il primo coro della serata di presentazione della squadra tra la gente è dedicato a Pedro. Già, lui, l’eterno fuoriclasse della Lazio che il 18 maggio ha giocato un po’ per i suoi compagni e un po’ per i futuri campioni d’Italia. Doppietta all’Inter e gratitudine eterna, il popolo azzurro canta come Raffaella Carrà anche a Dimaro. Ormai è un grande classico. L’urlo di tuono dei cinquemila spettatori dell’area eventi sotto le stelle, però, è tutto per loro: i ragazzi vestiti d’azzurro che hanno dipinto il cielo della città con il verde, il bianco e il rosso dello scudetto. Sul ponte di comando, Antonio Conte: standing ovation quando sfila sul palco. «Chi sta qui deve capire cosa sia il senso d’appartenenza: voi dovrete sempre essere orgogliosi di noi». I tifosi esplodono. E parte l’inno della Champions ritrovata.
THE CHAMPIONS . La gente canta e si diverte: doveva essere una festa e lo è stata per davvero. Sereno e accogliente anche il clima: dopo il diluvio di giovedì, la serata è fresca ma dolcissima. La prima copertina è per i fondamentali uomini ombra del gruppo squadra: dal team manager agli alfieri degli staff, quello tecnico e quello medico. Grandi e meritati applausi: un pezzo di scudetto appartiene a ognuno di loro. Decibel Bellini, lo speaker del Maradona improvvisato sulle Dolomiti, comincia a chiamare i calciatori. In ordine di ruolo: prima i portieri, poi i difensori e i centrocampisti. E la notte si scalda: «Sono felice di presentarvi con il numero 11… Kevin…», e i cinquemila urlano fortissimo il suo cognome: «De Bruyne!». Cori ed emozione per Kdb: la stessa che provano gli altri nuovi, da Beukema a Lucca e Marianucci. Presentazione da stadio per McTominay e Lukaku, gli eroi dei gol della notte scudetto contro il Cagliari. In sottofondo, a scandire e accompagnare la sfilata dei compagni sul palco, uno dei successi di Noano. La versione musicale di Noa Lang, calciatore e rapper di successo: il suo ritmo è davvero notevole, un po’ come fa in campo. Passerella finale per il capitano, Giovanni Di Lorenzo: tocca a lui chiudere la festa e la notte di Dimaro alzando la coppa simbolo del trionfo. La gente è in estasi, canta «we are the champions» mentre in cielo brilla uno spettacolo straordinario di fuochi d’artificio. «Sembrava Capodanno», dice il capitano. «Voglio ringraziare i tifosi di tutto l’affetto: abbiamo festeggiato tanto ma ora è tempo di lavorare». La stella più bella, però, è il ricordo di Daniele. Era l’anima del gruppo, era un bambino di 13 anni, era uno di loro: «È il primo anno che non è qui: ha lottato come un leone fino all’ultimo giorno della sua vita e ci ha dato una forza incredibile. Sarà sempre con noi».
KDB . De Bruyne aveva già parlato ai microfoni di Sky dopo l’allenamento del mattino: «Sono contento, tutto procede per il meglio, ci stiamo allenando duramente. La qualità e il livello sono alti: lo dimostrano l’ultimo scudetto e la presenza di tanti buoni giocatori». E ancora: «Avere i tifosi che ha il Napoli ti spinge a dare di più». Finale sulle differenze tra Conte e Guardiola: «Pep probabilmente ha uno stile più offensivo mentre Conte tende forse a essere un po’ più difensivo. Dopo dieci giorni, però, è difficile dirlo».
