Napoli, il solito inganno: un’altra illusione svanita al Dall’Ara

Ancora una volta il Napoli sfiora il sogno ma resta con l’amaro in bocca. Come racconta Antonio Corbo su Repubblica Napoli, l’ottavo pareggio stagionale rappresenta l’ennesima grande illusione: la possibilità di avvicinarsi all’Inter sembrava concreta, ma alla fine tutto resta immutato, con i partenopei ancora a tre punti di distanza dalla capolista.
La trasferta di Bologna aveva acceso i ricordi della gloriosa primavera del 1990, quando proprio al Dall’Ara il Napoli si avviava alla conquista del secondo scudetto. Stavolta, però, non basta una perla di Anguissa – protagonista di una cavalcata solitaria e del gol del vantaggio – a piegare la resistenza di un Bologna solido e ben organizzato.
Come sottolinea ancora Corbo su Repubblica Napoli, il Napoli è apparso brillante e organizzato nel primo tempo, gestendo il pressing dei felsinei e ripartendo con intelligenza. Ma nella ripresa la squadra di Conte, affidata in panchina al vice Stellini, si è lentamente spenta. I cambi tardivi, l’ostinata fiducia in un Neres fuori forma e l’uscita di McTominay per infortunio hanno pesato sulla gestione della gara.
Italiano, tecnico del Bologna, ha invece azzeccato le mosse giuste dalla panchina, cambiando volto ai suoi e conquistando campo e fiducia. Alla fine, se il Napoli ha evitato la sconfitta, deve ringraziare le parate decisive di Scuffet e il sacrificio di uomini come Lobotka, Rrahmani e Olivera.
Il risultato di 1-1 lascia il Napoli ancora in corsa per lo scudetto, ma l’impressione – come amaro commenta Antonio Corbo – è che questa squadra regali troppe illusioni e finisca sempre per restituire ai suoi tifosi soltanto il peso di un’eterna sofferenza mai risolta.