Napoli, due anime nello stesso gruppo: il rebus dei secondi tempi
Un dottor Jekyll e mister Hyde in versione calcistica. È l’immagine che meglio racconta, oggi, il Napoli di Antonio Conte. Come spiega Fabio Mandarini sulle colonne del Corriere dello Sport, la squadra sembra vivere un vero e proprio “sdoppiamento di personalità”: brillante, veloce e dominante nei primi tempi, per poi spegnersi e svanire nella ripresa. Lunedì sera al Dall’Ara contro il Bologna l’ultimo esempio lampante: zero tiri e zero tocchi in area fino quasi al 90’, contro un avversario che ha dominato la seconda frazione.
Mandarini evidenzia come questa tendenza si sia già vista contro Como e Milan, e anche se il Bologna si conferma una delle squadre più organizzate e brillanti del campionato, il crollo mentale e offensivo degli azzurri resta difficile da spiegare, considerando la corsa allo scudetto, la serietà del gruppo e il solo impegno settimanale.
Tra le cause, secondo il Corriere dello Sport, pesano diversi fattori: un logorio psicofisico, la mancanza di rotazioni adeguate – figli anche di un mercato poco incisivo – e un utilizzo limitato della panchina. Basti pensare che lunedì i cambi sono arrivati tardi e in maniera poco incisiva: Billing e Okafor praticamente mai coinvolti, e solo tre sostituzioni effettuate.
Cristian Stellini, vice di Conte, ha parlato chiaramente dopo il pari di Bologna: «Abbiamo forse pensato più a difendere che a giocare», ammettendo che quando il Napoli perde ritmo non riesce più a riprendere in mano la partita. Eppure, sottolinea Mandarini, la corsa non è mancata neppure nella ripresa: il problema è la totale assenza di intensità offensiva e capacità di reazione.
I numeri raccontano il resto: 6 pareggi, 2 vittorie e una sconfitta nelle ultime 9 partite; solo 2 punti raccolti contro Udinese, Como e Venezia; 5 vittorie in meno rispetto al girone d’andata. È questo il motivo per cui oggi il Napoli si trova a inseguire l’Inter a -3, ancora in corsa ma costretto a cancellare il suo “sdoppiamento” se vuole davvero crederci fino in fondo.
