La Digos e le altre forze dell’ordine nella notte hanno bloccato due gruppi di ultrà azzurri, intenzionati a massacrare i tifosi tedeschi.
Inferno a Napoli: 40 minuti di guerriglia tra gli ultras con auto della polizia in fiamme. Una giornata caratterizzata da tensioni e violenze, dal lungomare a piazza del Gesù, con un maxi corteo di sostenitori dell’Eintracht e uno scontro con i napoletani. Il caos è iniziato alle 16:30 e si è protratto per 40 minuti. I gestori di bar e pizzerie si lamentano degli attacchi alla città: “È stato disumano, non si possono consentire cose del genere in una piazza monumentale“. In precedenza, i tifosi tedeschi avevano invaso pacificamente i locali per consumare birra.
Durante la notte, la Digos e altre forze dell’ordine hanno bloccato due gruppi di ultrà azzurri, rispettivamente da 100 e 150 persone, che avevano l’intenzione di aggredire i tifosi tedeschi vicino all’hotel. Durante il controllo, uno dei supporter azzurri è scappato lasciando dietro di sé 5 bastoni, 2 fumogeni e un razzo. Dopo la minaccia di un possibile raid dei tedeschi, viene richiesto un presidio straordinario al murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli. La rivalità tra le due fazioni è legata anche al gemellaggio dei tedeschi con gli atalantini, che sono stati avvistati in città.
Da Milano: “Scontri Napoli-Eintracht da noi queste cose non succedono”
In Germania, all’andata, c’erano stati scontri violenti e 36 arresti. A Napoli, mille agenti vengono schierati per monitorare gli ultras dell’Eintracht e per evitare il contatto con i napoletani. Tuttavia, il corteo di 600 persone, che si è improvvisamente messo in marcia dal lungomare, arriva alla piazza del Gesù. Lungo il tragitto, i tedeschi cantano cori contro i napoletani, insultano gli automobilisti e intimidiscono i fotografi e i videoreporter. Gli scontri provocano la chiusura delle scuole della zona e uno sciopero degli autisti degli autobus Anm, in seguito al ferimento di un autista ad un occhio a causa del lancio di una pietra.