Calcio Napoli

Mario Rui: “La mia Napoli, bellezze e paesaggi. Non è Gomorra”

Il terzino mancino ha rilasciano una lunga intervista ad A Bola

Mario Rui parla di Napoli, del suo rapporto con la città e della sua esperienza in azzurro. Lo fa dalla pagine di A Bola. Il terzino sinistro dalla stagione 2017/18 vive a Napoli ed a giudicare dalle sue parole non si è mai pentito della scelta fatta. “Ho scelto il Napoli perché venivo da un anno difficile alla Roma, in cui avevo subito un infortunio grave. Fui sorpreso quando il Napoli si interessò. Sarri, allenatore del Napoli all’epoca, mi conosceva. E poi lì c’erano altri calciatori con cui avevo già giocato. Si è rivelata la decisione migliore per me, da ogni punto di vista: continuità, la bellezza della città, l’ambiente attorno al club, i nostri tifosi, la squadra e i compagni. Molti sono qui da tanto. I miei figli sono cresciuti qui, la mia famiglia sta bene, ha trovato stabilità e questo è il meglio che puoi avere dalla tua carriera. La città è diversa da come viene descritta in ‘Gomorra’, io vivo in sicurezza, non c’è tutta questa criminalità. Il ritratto più corretto è quello dei paesaggi, delle spiagge, delle bellezze“.

Mario Rui: futuro al Napoli

Il giocatore parla anche del suo futuro in maglia azzurra e dice: “È importante poter giocare così a lungo in una squadra top come il Napoli. E’ una grossa soddisfazione. Ho altri tre anni e mezzo di contratto, spero di poterlo rispettare e raggiungere gli obiettivi di squadra e personali. Il mio desiderio è restare qui. Sono in un grande club d’Europa, che ha grandi ambizioni. Un top club a tutti gli effetti e io ci sto bene. Vogliamo migliorarci sempre di più“.

Mentre sull’obiettivo Scudetto, Mario Rui ad A Bola, dice: “Lo scudetto è un sogno per me e i miei compagni. E per i tifosi anche di più. Stiamo parlando di una città che vive di emozioni. Tutti qui conservano il ricordo dei campionati vinti ai tempi di Maradona. Vincere lo scudetto, dopo Diego, sarebbe un traguardo incredibile. Ma vogliamo arrivare fino in fondo anche in Europa League. A Napoli si vive con un po’ di pressione, ma non troppa. Bisogna conviverci. Vogliamo migliorare e dare una gioia ai tifosi del Napoli. Loro sanno di aver vinto i titoli quando c’era un genio e al giorno d’oggi altri Maradona non ci sono, ma abbiamo una grande squadra. Io Diego non lo conoscevo, l’anno prima del mio arrivo fu qui a visitare la squadra, ma comunque conosco i racconti dei miei compagni. Era un uomo speciale, molto attento alle altre persone, soprattutto a quelle più umili, come i magazzinieri e gli altri che lavorano nel Napoli“.