Maradona, giallo su 13 milioni scomparsi: Dalma e Gianinna accusano l’ex legale Morla

A quasi quattro anni dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, il mistero sull’eredità del Pibe de Oro si infittisce: secondo Dalma e Gianinna, figlie dell’ex fuoriclasse argentino e di Claudia Villafañe, sarebbero spariti oltre 13 milioni di dollari dai conti esteri del padre. Il sospetto è che queste somme siano state occultate dall’avvocato Matias Morla, ex rappresentante legale e uomo di fiducia di Maradona, oggi al centro di una dura battaglia legale.
Accuse di frode e firme sospette
Il procedimento giudiziario è stato avviato in Argentina contro Morla e anche contro le zie, Rita e Claudia Norma Maradona, sorelle del Diez, che oggi controllano la società Sattvica, titolare dei diritti commerciali legati al marchio Maradona. I legali delle figlie sostengono che la firma del padre per il passaggio dei poteri a Morla fosse falsa e che la gestione di Sattvica sia stata mantenuta “di facciata” dalle sorelle, ma controllata di fatto ancora dallo stesso Morla.
«La frode non si è consumata durante la vita di Maradona – sostengono i legali – ma dopo la sua morte, quando Morla si è rifiutato di restituire ai legittimi eredi parte del patrimonio.»
Un patrimonio sfumato e un’eredità dimezzata
Stando all’accusa, il patrimonio del campione, già limitato a circa 9 milioni di dollari nel 2015, sarebbe stato ulteriormente ridotto da operazioni poco trasparenti e spostamenti di denaro in paradisi fiscali. Dal programma televisivo “Intrusos” emergono cifre e istituti bancari: 1,6 milioni presso Bank Caribbean, 1,9 milioni alla North National Bank di Abu Dhabi, 5 milioni presso BNP Paribas e 5 milioni all’HSBC, per un totale di oltre 13 milioni. Somme mai rintracciate, ora oggetto della richiesta di restituzione da parte degli eredi.
Sattvica: il marchio Maradona vale ancora oro
Oggi Sattvica continua a produrre profitti grazie alla commercializzazione di prodotti a marchio Maradona: abbigliamento, caramelle, giochi, palloni e persino tequila. La società ha sedi in Argentina e in Spagna e opera anche sul web. Morla, che si difende attraverso il suo avvocato Rafael Cuneo Libarona, sostiene che la gestione attuale sia legittima e che Diego, prima della morte, avesse già rotto ogni rapporto con l’ex moglie e le figlie, lasciando i diritti alle sorelle.
Una famiglia spaccata, tra tribunali e tv
Il caso ha fatto esplodere anche una battaglia mediatica in Argentina, dove i cinque figli riconosciuti di Maradona – Dalma, Gianinna, Diego Jr., Jana e Diego Fernando – si affrontano a colpi di dichiarazioni televisive. Nel 2021, un corteo per chiedere giustizia per la morte di Diego ha visto Morla al centro di cori e striscioni di condanna. Intanto, anche il neurochirurgo Leopoldo Luque, tra gli otto rinviati a giudizio per la morte di Maradona, resta nel mirino della magistratura con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.
“Morla – ha ammesso in passato – parla ogni giorno con le sorelle di Diego”. Ma per la giustizia argentina, sarà fondamentale capire se la sua gestione post-mortem sia stata trasparente o un “nuovo atto simulato”, come lo definisce l’accusa, per sottrarre agli eredi legittimi un patrimonio ancora oggi di immenso valore.