Neres come Higuaín: doppietta e Supercoppa al Napoli
Come Higuaín nel 2014 a Doha, ma senza calci di rigore. Undici anni dopo, il Napoli conquista la terza Supercoppa italiana della sua storia grazie a una doppietta che porta una firma precisa: David Neres. A raccontare la notte di Riyadh è Fabio Tarantino sulle pagine del Corriere dello Sport, che dedica la copertina a un brasiliano diventato simbolo della rinascita azzurra.
I due gol di Neres chiudono il cerchio di un mese intenso, in cui è successo di tutto e in cui il numero 7 del Napoli si è finalmente divertito come non gli capitava da tempo. «Sono molto contento per la doppietta, per la prestazione della squadra e per aver vinto questo trofeo», ha dichiarato a fine partita. Parole riportate da Fabio Tarantino del Corriere dello Sport, insieme allo sguardo già proiettato avanti: «Ora pensiamo al campionato e poi alla Champions League. Vogliamo qualificarci. Vincere e alzare una coppa aumenta la fiducia».
Gli applausi sono tutti per lui. Standing ovation al momento del cambio, poi l’attesa in panchina accanto a Spinazzola prima di scattare in piedi nel finale, pronto a entrare in campo per festeggiare con i compagni. Un risarcimento emotivo dopo giorni complicati, sottolinea ancora il Corriere dello Sport nell’analisi firmata da Fabio Tarantino.
La svolta, però, parte da lontano. Da Bologna, anzi dal Bologna. Dal 9 novembre, data della sconfitta che ha segnato l’inizio di un nuovo percorso. Da lì Neres diventa titolare fisso, protagonista assoluto, leader tecnico. Sei gol segnati da allora, più di chiunque altro nello stesso periodo. Imprendibile in campo aperto e nello stretto, tra tocchi di suola, colpi di tacco e cucchiai, come quello del 2-0 su errore di Ravaglia, anticipando Lucumì. Un gol che, come ricorda Fabio Tarantino sul Corriere dello Sport, rievoca una rete simile realizzata ai tempi del Benfica, sempre a giro col mancino dal limite.
Neres aveva già sbloccato la semifinale contro il Milan ed è stato il filo conduttore della rincorsa che ha portato il Napoli dall’Atalanta fino al trofeo di Riyadh. Nove partite in cui la squadra di Conte si è ritrovata e ha eletto il brasiliano – insieme a Hojlund – come uomo copertina del 3-4-2-1, un modulo cucito su misura per il suo calcio leggero, carioca, da strada. Samba pura, gioia per gli occhi, tremendamente efficace.
In bacheca, per Neres, arriva la terza finale vinta in carriera dopo le due Coppe d’Olanda, ma soprattutto la prima doppietta consecutiva con la maglia del Napoli. E spunta anche il paragone con Careca: dopo il connazionale del 1990, è il secondo brasiliano a segnare più di una rete in Supercoppa. Un dato storico che il Corriere dello Sport, con la firma di Fabio Tarantino, incastona nella notte perfetta di Riyadh.
Le immagini finali raccontano tutto: Neres sorride con la coppa in una mano e il premio di MVP nell’altra. È lui l’arma in più di Conte, l’esterno diventato seconda punta, centravanti aggiunto, uomo gol. Un calciatore che oggi gioca e si diverte come un bambino che sta vivendo esattamente il sogno che aveva immaginato.
