Nonostante i mass media abbiano provato in ogni modo a seminare terrore e allarmismi intorno al corteo,
sono state migliaia le persone a rivendicare i propri diritti nelle vie di Napoli.
Black Block, infiltrazioni camorristiche, criminali in piazza solo per creare disordini. Nulla di tutto ciò. I media (soprattutto nazionali) avevano preannunciato una giornata di guerra a Napoli, invece il corteo partito dalla stazione della Metropolitana dei Colli Aminei si è rivelato la miglior partenza possibile per l’autunno caldo che si prospetta.
Organizzare l’incontro tra i vertici della Banca Centrale Europea proprio a Napoli, città martoriata dalla crisi più di tante altre, è sembrato un atto provocatorio più che un voler centrare l’attenzione sulla città e su un piano per permetterle di rialzarsi. Le forze della repressione si sono dimostrate oltremodo nervose portando via un attivista (rilasciato dopo poche ore) colpevole di aver provato ad esporre uno striscione su un muro del bosco di Capodimonte.
Il corteo ha raccolto ampi consensi tra la cittadinanza, gli applausi della gente e dei lavoratori del C.T.O. hanno accompagnato la maggior parte del percorso e questo deve essere un aspetto da prendere fortemente in considerazione. Il popolo ha capito chi sono i responsabili delle lacrime e del sangue che è costretto a versare, ha capito chi è il nemico. I fuochi d’artificio in piazza sono stati la degna conclusione di una bella giornata di lotta. Napoli alza la testa, pretende rispetto e reclama i propri diritti.
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