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La mano di Dio di Paolo Sorrentino candidato all’Oscar

Il film autobiografico in sala il 24 novembre e su Netflix il 15 dicembre

Paolo Sorrentino candidato all’Oscar con: ” è stata la mano di Dio”. Il rappresenterà l’Italia nella sezione miglior film internazionale agli Academy Awards. 

“È STATA LA MANO DI DIO” DI PAOLO SORRENTINO CANDIDATO ALL’OSCAR

Paolo sorrentino candidato all’Oscar con “è stata la mano di dio”. Presentata alla mostra del cinema di Venezia, la pellicola con Toni Servillo è stata girata a Napoli. Da piazza Plebiscito al lungomare, da Chiaia al Vomero e Poggioreale.

Il lungomare, piazza del Plebiscito eccezionalmente con le auto com’era negli anni ’80, il Vomero dove è ambientata la casa del protagonista nell’edificio dove ha realmente vissuto, la Galleria Umberto I, Chiaia, il cimitero di Poggioreale, l’isola d’Ischia a largo di Punta Campanella, rifugio di Eduardo De Filippo, e la Penisola sorrentina. Sono solo alcune delle location del nuovo film “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino inizia la sua corsa agli Oscar. L’opera, al cinema dal 24 novembre e su Netflix dal 15 dicembre, rappresenterà l’Italia nella selezione per il miglior film internazionale tra 15 pellicole. L’annuncio ufficiale delle nomination della cinquina arriverà l’8 febbraio, la cerimonia di consegna degli Oscar invece si terrà a Los Angeles il 27 marzo.

NAPOLI SOGNA L’OSCAR

È la seconda volta che Napoli sogna gli Oscar con Paolo Sorrentino. La prima ormai famosa è stata quella della vittoria con “La grande bellezza”. Per la straordinaria e malinconica parabola di Jep Gambardella le note partenopee risuonavano nella voce di Toni Servillo e nello sguardo unico del regista.  Ora è anche Napoli a sognare l’Oscar. “È stata la mano di Dio” è il film del ritorno di Sorrentino in città, a vent’anni da “L’uomo in più”, il suo struggente film d’esordio. Questa volta Sorrentino con una nutrita schiera di attori partenopei racconta il suo aspetto più personale: l’adolescenza segnata dalla morte dei genitori in un incidente domestico nella casa di Roccaraso. Il suo romanzo di formazione, il suo amarcord, la scoperta del cinema e l’arrivo di Maradona a Napoli, il campione scomparso un anno fa che, senza saperlo, gli ha salvato la vita.

Il cineasta 51enne in quel settembre del 1986 non andò con i genitori in montagna ma rimase a casa per andare a vedere il Napoli in trasferta che giocava con l’Empoli. Il suo film rappresenterà l’Italia nella corsa agli Oscar 2022 per la categoria miglior film non in lingua inglese.

Il neosindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha la delega della cultura, scrive: “Congratulazioni a nome di tutta la città a Paolo Sorrentino.

Talento assoluto che ci inorgoglisce. Napoli è con te!”. Orgoglioso anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca che commenta: “Uno stimolo ulteriore per continuare a investire sul cinema e sulla cultura come elementi di promozione di Napoli e della Campania”.

Paolo sorrentino e “Fabietto”

È STATA LA MANO DI DIO, IL FILM DI PAOLO SORRENTINO: IL TRAILER

Nel suo film più commovente e personale, Sorrentino accompagna il pubblico in un viaggio ricco di contrasti. Tragedia e commedia, amore e desiderio, assurdità e bellezza.  Fabietto trova l’unica via d’uscita dalla catastrofe totale attraverso la propria immaginazione.

La storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Il diciassettenne Fabietto Schisa è un ragazzo goffo che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita.

Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio: l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro.

Apparentemente salvato da Maradona, toccato dal caso o dalla mano di Dio, Fabietto lotta con la natura del destino, la confusione della perdita e l’inebriante libertà di essere vivi.

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