Calcio NapoliTutto Napoli

Juventus diseducativa. Il malaffare, con il dogma fallace “vincere”. Diffidate da…

Juventus diseducativa per i giovani calciatori. Silver Mele e Angelo Forgione criticano il motto Juventino paragonandolo al modello belga.

La Gazzetta dello Sport dell’1/11 ha pubblicato un interessante focus tecnico dedicato alla rilevante crescita del Belgio, nel 2007 al 71mo posto del ranking FIFA e oggi al primo, scrive Forgione, da terzo classificato al Mondiale russo (miglior risultato della storia).

Il direttore del settore tecnico federale, Kris Van der Haegen, ha spiegato il prodigio belga: lasciare i bambini liberi di divertirsi. Che poi è il concetto base della formazione sportiva dei bambini.

Bisogna fare ciò che piace a loro – ha detto il dirigente fiammingo – perché i bambini vogliono giocare a modo loro, non come adulti. Chi sceglie il calcio deve divertirsi“.

E poi il punto chiave belga, opposto a quello di certi allenatori, dirigenti e pure genitori italiani: “VINCERE NON CONTA“.

Juventus diseducativa. Il malaffare, con il dogma fallace "vincere". Ecco che succede

[better-ads type=”banner” banner=”81550″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”center” show-caption=”1″][/better-ads]

Dei sette principi snocciolati, uno risulta particolarmente interessante per guardarci allo specchio, il 6: Fino all’Under 14 non ci sono classifiche. Senza l’assillo del risultato, tutti possono giocare.

Dunque, basterà confrontare la filosofia formativa sviluppata dai vertici federali belgi con quella inesistente dei vertici federali italiani, ma anche con quella del club che da sempre fornisce più calciatori alla Nazionale azzurra, e che dagli Under 8 in poi pretende la cultura della vittoria ad ogni costo.

Silver Mele, giornalista di Canale 8, sposa le parole dello scrittore napoletano e afferma: “Ne azzeccassero una, è incredibile quanto riescano ad essere diseducativi. Qui nasce il malaffare, con il dogma fallace «noi dobbiamo vincere, non ci interessa in che modo».

“Se lo inculchi ai ragazzini discrimini naturalmente quelli che non ce la faranno a vincere, almeno lecitamente. E quando la vittoria non arriva per meriti reali in molti di loro si attrezzano per riuscirci da truffaldini. Diffidate ragazzi da questo messaggio, lo sport è altro…“.