Io da te non voglio niente: urla dal Muretto Ferrari a Monza | Leclerc si scaglia contro Hamilton

Leclerc Hamilton

Leclerc Hamilton - napolipiu.com

La Ferrari non sta vivendo un momento brillante e la tensione si fa sentire gara dopo gara, anche tra i piloti.

Il rapporto tra Charles Leclerc e Lewis Hamilton è segnato da rispetto reciproco ma anche da inevitabili tensioni. Da un lato, il giovane monegasco rappresenta il futuro della Formula 1, con talento e ambizione che lo hanno reso leader della Ferrari. Dall’altro, Hamilton è il sette volte campione del mondo, simbolo di un’epoca vincente e ancora punto di riferimento in pista. Due generazioni a confronto, con obiettivi e mentalità differenti, che spesso si scontrano dentro e fuori dal circuito.

Leclerc ammira l’esperienza e i successi del britannico, ma al tempo stesso vuole dimostrare di poter competere alla pari. Ogni duello in pista tra i due diventa una sorta di passaggio di consegne simbolico, carico di pressione e significati. Hamilton, dal canto suo, non intende lasciare facilmente spazio alla nuova generazione, difendendo con determinazione il proprio status e mettendo in campo tutto il suo bagaglio tecnico e psicologico.

Le tensioni si amplificano nei momenti decisivi, quando strategie di squadra, sorpassi al limite o contatti accendono le polemiche. Leclerc, spesso penalizzato da una Ferrari non all’altezza, percepisce in Hamilton un avversario favorito da un team più competitivo. Questo alimenta frustrazione e rivalità, trasformando ogni gara in una sfida personale oltre che sportiva.

Eppure, al di là degli scontri, resta una forma di stima. Hamilton riconosce il talento del monegasco e sa che rappresenta il futuro della Formula 1, mentre Leclerc vede nell’inglese un modello di longevità e resilienza. Un rapporto complesso, fatto di contrasti ma anche di ammirazione, che contribuisce a rendere il duello tra i due uno dei più affascinanti del panorama automobilistico.

La scelta strategica del team

Frédéric Vasseur, ai microfoni di Sky Sport F1, ha spiegato la decisione della Ferrari di non dare la scia a Charles Leclerc. Secondo il team principal, sacrificare Lewis Hamilton non sarebbe stato corretto, considerando che il britannico non partiva dai box e aveva bisogno di un giro competitivo per sé. La strategia si è concentrata quindi sul giro di preparazione, ritenuto più importante per guadagnare decimi preziosi rispetto a un eventuale traino.

Vasseur ha ricordato come i distacchi in qualifica fossero minimi: nel Q1 ben sedici vetture erano racchiuse in un paio di decimi. In un contesto così serrato, ogni dettaglio fa la differenza e l’obiettivo del team era ottimizzare la prestazione complessiva senza penalizzare nessuno dei due piloti.

Vasseur
Vasseur – napolipiu.com

La reazione di Leclerc

Il francese ha chiarito che la possibilità di offrire la scia a Leclerc era stata presa in considerazione, ma alla fine la squadra ha deciso diversamente. «Anche con la scia non avremmo fatto la pole», ha sottolineato, ribadendo che il compromesso scelto comportava meno carico e maggiori difficoltà in alcuni tratti della pista, come l’Ascari.

Leclerc, dal canto suo, non ha chiesto esplicitamente il traino e ha compreso la decisione del team. Il monegasco ha pagato un decimo perso in curva 1, un errore che ha condizionato l’intero giro, rendendo complicato recuperare il ritmo. La Ferrari resta comunque fiduciosa per la gara, forte di un buon passo che potrebbe consentire di ribaltare la situazione, come già accaduto in passato partendo dal quarto posto.