Calcio Napoli

Il Napoli di Gattuso ha ritrovato il coraggio

Il Napoli di Gattuso prenderà il carattere del tecnico. La squadra partenopea in questi giorni ha ritrovato il coraggio alla guida di Ringhio

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Gennaro Gattuso aveva lasciato la Serie A e una sensazione di incompiutezza. Il suo Milan, soprattutto nella prima stagione, era stato un esperimento ambizioso dal punto di vista tattico, cercava di tradurre delle idee chiare e definite sul campo.

Eppure, spiega rivista 11,  non era riuscito a centrare la qualificazione alla Champions League. Non ci era riuscito neanche nella seconda annata, vissuta in maniera differente, con maggiori aspettative ma anche con maggiori problematiche interne – sul calciomercato e in società.

Ora, Gattuso è arrivato al Napoli, una squadra con valori molto superiori rispetto a quelli del suo Milan. Sarà interessante capire quale sarà l’approccio tattico dell’allenatore calabrese, o meglio se le sue idee riusciranno a integrarsi bene, profondamente, con le caratteristiche dei giocatori in organico.

Levatevi quella paura dalla faccia: vi voglio aggressivi, determinati, sicuri dei vostri mezzi

IL NAPOLI DI GATTUSO

A prima vista, il matrimonio Gattuso-Napoli è una grande occasione, l’incastro potrebbe essere funzionale. La rosa del Napoli ha grande tecnica, può e sa governare il possesso palla, può e sa attaccare attraverso combinazioni sofisticate.

Sono i principi di gioco intravisti durante l’esperienza di Ringhio al Milan, sono le idee che lo stesso tecnico – al di là della retorica su Gattuso-motivatore –, ha fatto percepire nella prima conferenza stampa a Castel Volturno.

Certo, la sfida interna col Parma servirà al Napoli di Gattuso,  soprattutto come test emotivo, per capire quale possa essere stato l’impatto del cambio in panchina su un gruppo di calciatori che si è segnalato ed è apparso demotivato, se non addirittura sfilacciato.

Ci vorrà tempo per vedere la “mano” del nuovo allenatore, ma fin da subito potrebbero arrivare delle risposte significative in vista del futuro, a breve e a medio termine.

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LA FOLLIA DI GATTUSO

Il Napoli di Gattuso sarà folle come il suo tecnico? Raccontare Gennaro Gattuso esclusivamente attraverso una narrazione machista non rende giustizia al fatto che non è stato solo un calciatore grintoso al limite – e spesso oltre il limite – del regolamento e della razionalità.

Gattuso è stato anche una delle personepiù divertenti e imprevedibili del calcio italiano di inizio secolo. “Ringhio Star”, come lo ha definito Aurelio De Laurentiis nella conferenza stampa di presentazione come allenatore del Napoli, era semplicemente troppo strano per essere catalogato come modello virile del centrocampo, come uno dei tanti Roy Keane che ogni domenica si esibiscono sui campi da calcio calabresi.

Negli sbrocchi di Gattuso c’era sempre un’aggiunta di dolce follia del tutto personale che lo rendeva unico e, se per questo, incomprensibile. Napoli si augura che questa “sana follia possa” essere trasmessa ai giocatori.

ANCELOTTI E GATTUSO

Ancelotti  ha passato il testimone del Napoli a Gattuso. Il tecnico di Reggiolo, ha sbagliato molto, come spiega Rosario Pastore, giornalista di razza e di grande qualità: “Ancelotti ha sbagliato ad inizio stagione, a parlare di lotta per lo scudetto. O del mercato da 10. A fare qualche nome (tipo James Rodriguez, lo abbiamo dimenticato tutti?) e tacere quando non è stato accontentato, denunciando così la propria debolezza nei confronti del club, tutto il contrario di quanto deve fare un dirigente con grandi responsabilità.

Ancelotti, qualche errore non piccolo lo ha fatto anche nei rapporti con la squadra. A cominciare da quello con Insigne. Personalmente non ho dimenticato la sostituzione di Lorenzo dopo un errore del giocatore, con conseguente “scatenamento” del San Paolo, mai tenero con questo ragazzo e che trovò in quel momento un motivo più che valido per il suo malanimo.

Ha sbagliato, Ancelotti, quando ha dimostrato di non saper tenere in pugno uno spogliatoio che stava diventando sempre più bollente.

Peggio ha fatto quando, alla domanda se fosse d’accordo sul ritiro, aveva risposto di no, che non era d’accordo; ha sbagliato quando, invece, lui, solo col suo staff, in quel ritiro ci era andato, lasciando scoperta la squadra.

Ha sbagliato quando ha accettato quell’allenamento a porte aperte, imposto dalla società, ben sapendo a quale scandaloso, sciagurato trattamento i giocatori sarebbero andati incontro.

Poi ho letto dei contatti con l’Arsenal e il “dispiacere” per gli ultimi avvenimenti si è molto affievolito. Certo, ognuno deve pensare ai propri interessi, ci mancherebbe altro. Ma forse, vista l’isola felice verso la quale Ancelotti e famiglia starebbero per approdare, forse la situazione richiederebbe qualche lacrima di meno. Per quanto mi riguarda, insomma, da vecchio rudere ribadisco che sarebbe stato più opportuno aspettare la conclusione della stagione e ponderare bene sul nome del prossimo tecnico che deve costruire un nuovo progetto.

Con Ringhio ci sarà la cosiddetta operazione di gennaio che confermerà la presenza di un nuovo “signorsì” agli ordini di De Laurentiis e figlio? O Gattuso si rivelerà uno tosto in tutti i sensi? Staremo a vedere“.

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