I ragazzi di Scampia campioni d’Italia: Ai ragazzini della squadra del Don Guanella la Junior Tim Cup. Osservato speciale Ciro sogna la serie A.
di Davide Cerbone il Mattino
L’ Asd Scampia campioni d’Italia
L’ Asd Scampia è un piccolo miracolo che ha preso casa ventitré anni fa sotto il ponte del Don Guanella.
«Abbiamo quasi 300 ragazzi divisi in13 categorie. Tra questi, anche due giovani agli arresti domiciliari, presi in affido», racconta don Aniello Manganiello, che della società è fondatore e presidente.
«Se abbiamo raggiunto questi risultati, è grazie alla dedizione dei volontari:una ventina tra allenatori e dirigenti,che prestano la loro opera gratis», dice.
E si augura, fuori di metafora, che questa vittoria serva a ritrovare la luce: «Le nostre cinque squadre di calcio a11 utilizzano il campo comunale in via Hugo Pratt.
Solo per il fitto, paghiamo al Comune mille euro al mese, ma da gennaio 24 dei 12 fari sono spenti».
Junior Tim Cup
Sono stati i tredici ragazzini della Asd Opera Don Guanella a sollevare verso il cielo sopra l’Olimpico la Junior Tim Cup di calcio a sette, la Coppa nazionale promossa da Lega SerieA, Tim e Centro Sportivo Italiano, che ha portato nella capitale 250 quattordicenni.
Un successo, quello napoletano, costruito prima nella fase provinciale, vinta a maggio,e poi nelle finali di giovedì scorso, con sedici squadre da tutto il Paese a sfidarsi dalle 9 alle 19 in partite da 20 minuti ciascuna. Nel corso di una lunga, calda giornata, prima il girone vinto lasciandosi alle spalle Bologna,Verona e Sassuolo, poi la semifinale con il Cagliari, superato per uno a zero. E alle 18, la finale tutta borbonica, con il Palermo, battuto con un rotondo 3 a 1
Osservato speciale Ciro sogna la serie A
Ciro Capasso, 14 anni ancora da compiere e due gol pesantissimi in finale ha un fiuto innato per il gol. «È un attaccante molto forte, vive al Rione Don Guanella. A chi somiglia? «Mi ricorda Van Basten:un mix di potenza, velocità e classe – dice con orgoglio l’allenatore Fabio Esposito -.Per lui, che come e forse più di altri vive una situazione di grande sofferenza, il calcio potrebbe essere un’occasione per costruirsi una vita fuori da qui: già lo seguono club di serie A e B».