DAL NAPOLI DI MARADONA AL NAPOLI DI HIGUAIN.
Guerin Sportivo: Per decenni si parlerà del Napoli di Higuain
Matteo Marani, storica firma del giornalismo italiano, ha pubblicato un bellissimo editoriale sul guerin sportivo, parlando del Napoli e di Higuain. Ecco quanto evidenziato da Napoletanosinasce.com.
Il Napoli di Sarri è una grande realtà, con un’eccellente organizzazione di gioco.
Il tecnico ha costruito una difesa solida, a partire dal carismatico Reina e con
un movimento della linea che è un piccolo gioiello di automatismo.
E non per nulla si è più che dimezzato il numero di gol incassati rispetto all’ultimo Benitez. Il
centrocampo gira a meraviglia, con la forza di Allan (applausi), le geometrie di Jorginho e le galoppate di Hamsik.
Ma è Higuain a decretare la differenza di questa squadra, lo strappo che la porta da
formazione quadrata a prima candidata per la vittoria finale.
Anche i meritevoli Insigne, Callejon e le buone alternative in panchina le buone alternative in panchina (Mertens, Gabbiadini, Maggio, Valdifiori, David Lopez, Chiriches) non cambiano la sostanza del giudizio.
La capacità realizzativa dell’argentino, la sua completezza e universalità, segnano il “più” del Napoli.
Higuain ha dimostrato in dieci anni di carriera, tra River, Real Madrid e oggi Napoli, di sapere segnare i gol da centravanti classico, da Center Forward per dirla con una definizione anglosassone. Ma è anche capace di una progressione che lo rende unico nel genere, da Striker, da attaccante di movimento. Può segnare andandosi a prendere il pallone, può decidere in proprio e in qualsiasi momento, anche quando il risultato sembra bloccato.
Icardi ha bisogno di essere servito dentro l’area, meglio se da una seconda punta che gli si muove al fianco.
Bacca predilige la palla in movimento
Mandzukic cerca ossessivamente il cross.
Dzeko è più generoso che incisivo.
Il Pipita no: può segnare di testa dentro l’area piccola e può trafiggere un minuto dopo da
fuori area con il destro micidiale. Può offrire il gol di rapina se la squadra cerca il vantaggio e quello di potenza quando il Napoli agisce in contropiede.
In questa versatilità, sta la sua reale superiorità sul resto dei colleghi di Serie A.
Higuain è un esemplare unico nel nostro campionato e gli unici paralleli li riscontro – tra le
prime punte – con Suarez e Lewandowski. Con campioni così si rischia la ripetizione.
Il Napoli di Diego era esattamente come l’odierno, quello di Gonzalo.
È capitato rarissime volte nella storia italiana che un solo giocatore associasse il proprio nome a una grande vittoria o addirittura a un ciclo.
Sino a oggi Higuain ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa col Napoli. Se dovesse arrivare lo scudetto che Sarri non vuole nemmeno sentir nominare, sarebbe il sigillo.
E per decenni parleremmo del Napoli di Higuain