Napoli-Genoa sarà l’ultima partita allo stadio Diego Armando Maradona per Lorenzo Insigne, che poi andrà al Toronto. La decisione è presa e non si torna indietro, oramai la storia tra Insigne e Napoli è terminata con un lungo addio, cominciato a gennaio scorso. La firma con il Toronto ha sancito la rottura di quel cordone ombelicale che teneva unito il giocatore alla squadra. Una storia che forse poteva finire meglio, ma ognuno, società e giocatore, ha fatto la sua scelta, quella che ha ritenuto migliore.
Addio Insigne: da raccattapalle a capitano
Ecco quanto scrive Gazzetta dello Sport sull’ultima partita di Lorenzo Insigne allo stadio Diego Armando Maradona di Fuorigrotta.
All’andata aveva sbagliato contro Milinkovic Savic, al ritorno contro Berisha: la par condicio dal dischetto. La delusione è quasi fisiologica. Perché anche se vinci, sbagliare un rigore fa sempre male. Lorenzo Insigne si può consolare con i tre punti conquistati, certo, ma segnare è per un attaccante la cosa più importante di tutte. Il quarto errore dal dischetto (dopo quelli con Fiorentina, Venezia e Torino all’andata) fa male a metà, perché il suo Napoli vince e prosegue la striscia positiva. Certo, da qui alla fine della stagione (e della sua avventura con il Napoli) mancano oramai solo 180 minuti e i prossimi 90 saranno anche gli ultimi al Maradona. Impossibile non pensarci.
Impossibile non avere nella testa quello che sarà dell’ultima volta nel «giardino di casa». Quando ci sarà il suo ultimo giro di campo – domenica prossima contro il Genoa – gli applausi saranno forti e decisi. Basta odi et amo, perché ora il rapporto tra Insigne e il Maradona è di amore e basta. Poco importa l’errore dal dischetto di ieri contro il Torino, e anche quel pallone non passato a Lozano a porta vuota. Lo sa anche Lorenzo, che aspetta con trepidazione la sua ultima al Maradona. Da raccattapalle a capitano: cose che non capitano a tutti, cose che non capitano tutti i giorni.