Gazzetta dello Sport: “Napoli, ora tocca a Gilmour: senza Lobotka a Parma serve un cuore da Braveheart”

Nel momento cruciale della stagione, il Napoli perde uno dei suoi pilastri. Stanislav Lobotka, regista insostituibile per anni, non ci sarà nella delicatissima sfida di Parma. Come riporta La Gazzetta dello Sport, gli esami a cui è stato sottoposto il centrocampista slovacco hanno evidenziato un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia destra. Lesioni escluse, ma il rientro è rimandato con ogni probabilità all’ultima giornata.
E così, a prendersi le chiavi del centrocampo azzurro sarà Billy Gilmour, uno degli acquisti voluti fortemente da Antonio Conte, già la scorsa estate. Un’operazione pensata proprio per questo scenario: garantire una valida alternativa a Lobotka, immaginando che prima o poi sarebbe stato necessario affrontare un bivio decisivo senza di lui.
Da Stamford Bridge a Castel Volturno
Gilmour è cresciuto nell’Academy del Chelsea ai tempi in cui Conte sedeva sulla panchina dei Blues. Da allora l’allenatore italiano non lo ha più perso di vista. E appena si è presentata l’occasione, ha chiesto al Napoli di portarlo in Italia. Un centrocampista di matrice britannica, formato nella Premier, affinato da Roberto De Zerbi al Brighton, e ora lanciato verso la sfida più importante della sua giovane carriera.
Non è Lobotka, e non vuole esserlo. Gilmour ha caratteristiche diverse: meno regia nello stretto, ma più propensione alla profondità e al ritmo. Ama giocare lungo, cambiare gioco, e accorciare con dinamismo, come insegna il calcio inglese. Ma nelle ultime settimane ha mostrato una maturazione evidente, anche grazie all’esperienza accumulata in campo e al lavoro quotidiano con Conte.
I precedenti incoraggianti
Il Napoli ha già fatto a meno di Lobotka a ottobre, e in quella fase Gilmour ha cominciato a prendere confidenza con i meccanismi azzurri. I numeri? Quattro presenze da titolare, tre vittorie (contro Empoli, Lecce e Milan) e una sconfitta netta contro l’Atalanta. Esperienza che oggi può fare la differenza.
La vera svolta, tuttavia, è arrivata nel big match contro l’Inter al Maradona, quando Conte ha varato il doppio play senza Anguissa. In quel contesto, Gilmour ha mostrato personalità, iniziativa e intelligenza tattica. Segnali incoraggianti, in vista di una trasferta in cui il Napoli dovrà gestire, soffrire e colpire con lucidità.
Spirito scozzese
Non è un caso se il suo compagno di nazionale Scott McTominay lo ha evocato in un recente messaggio motivazionale: «Insieme fino all’ultima goccia di sangue». Gilmour sa che ora è il suo momento. Ha già vinto una Champions League col Chelsea, pur con un ruolo secondario. Ma adesso è chiamato ad essere protagonista, in una sfida da Braveheart, da guerrieri scozzesi.
Conte ha preparato questa mossa mesi fa. Ora Billy è pronto. Per il Napoli. E per la storia.