Gazzetta dello Sport: “Napoli, la vecchia guardia di Conte risponde presente: McTominay e Anguissa, rinascita da scudetto”
Anguissa - fonte lapresse - napolipiu.com
Avercelo un “intruso” come Kevin De Bruyne, scrive Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, «con tutta quella gioielleria conquistata in carriera». Eppure, nella settimana più complicata della stagione — tra le ferite di Torino e l’umiliazione di Eindhoven — Antonio Conte ha scelto di tornare alle sue radici, chiamando a raccolta la vecchia guardia per reagire.
Quando Napoli-Inter è iniziata, racconta Giordano sulla Gazzetta dello Sport, nove undicesimi di quella formazione conoscevano già la via della vittoria: erano i protagonisti dello scudetto vinto appena sei mesi prima, gli stessi che avevano imbrigliato l’Inter nell’1-1 del Maradona. De Bruyne, con la sua esperienza internazionale, avrebbe dovuto aggiungere un tocco di classe, ma il suo infortunio ha lasciato un’ombra sul trionfo azzurro. Nonostante il colpo, il gruppo ha reagito da campione: al triplice fischio, sette reduci dello scudetto di Conte e cinque di quello di Spalletti erano ancora lì, a confermare che la parola “progetto”, per il Napoli, non è mai stata un esercizio retorico.
Come sottolinea Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, «vince il Napoli che ha già vinto». È una squadra costruita nel tempo, solida nei meccanismi, capace di reinventarsi anche nelle emergenze. Persino in un secondo tempo segnato dalle paure per l’infortunio di De Bruyne, Conte ha trovato risposte da uomini fidati: un tridente di facciata — Spinazzola, Neres e Politano — e il sacrificio collettivo di un gruppo che non si arrende mai.
Nel racconto di Giordano, la rinascita ha due volti: Scott McTominay e André Frank Zambo Anguissa. Il primo, definito dallo stesso cronista «MVP contro ogni previsione», ha rotto gli indugi e ritrovato la fame di un anno fa, andando a segno con continuità tra Eindhoven e Napoli. Il secondo, Anguissa, ha riscoperto se stesso con la forza e la lucidità di chi vive una nuova giovinezza: inserimenti da bomber, energia e leadership. Come scrive Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, «è la vecchia guardia che avanza», e che dimostra come il progetto di Conte non sia solo tattica, ma identità e appartenenza.
