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Fedele: “Spalletti sarà il nuovo allenatore del Napoli. Ecco dove andrà Allegri. De Laurentiis dittatore”

Enrico Fedele ritiene Spalletti il nome più vicino alla panchina del Napoli. L’opinionista lancia un messaggio a De Laurentiis

Spalletti vicinissimo al Napoli. Secondo Enrico Fedele storico agente dei fratelli Cannavaro l’ex allenatore di roma e Inter sarà il successore di Gennaro Gattuso. L’opinionista ai micrfoni di Radio Marte lancia un messaggio a De Laurentiis:

L’italiano sulla panchina del Napoli? Io credo che sia Spalletti. Io avrei preso Mourinho, Allegri andrà al Real Madrid, alla Juventus o all’Inter. Sarri non è stato mai contattato. Credo che alla fine arriverà Spalletti. Piaccia o non piaccia, al momento è quello che dà più garanzie.
Di Gattuso ho rispetto come persona ma come allenatore non ho condiviso il suo operato.  Ha cambiato 52 formazioni, con il suo eterno dubbio amletico. Meret oppure Ospina? Osimhen o Mertens? Hysaj o Mario Rui? La squadra poi ha mostrato mancanza di personalità in una partita che si vince negli spogliatoi! Non bisognava neanche andare in campo”.

Fedele ha poi aggiunto: “De Laurentiis ora la deve smettere di fare programmi elettorali e spiegare che dovrebbe ricostruire, chiedendo vicinanza. Tutti prendono squadre che hanno beni strutturali e De Laurentiis, non avendone, deve agire come agisce. La Filmauro al 96% si mantiene sull’utile netto del Napoli. Ora serviranno plusvalenze e bisognerà cedere un paio di giocatori.

Sarri? Si era accordato già a gennaio con il Chelsea, poi che De Laurentiis non abbia dei rapporti umani penso che sia una conseguenza della sua attività, nella quale lui è padre-padrone. Nel Napoli il padrone e il direttore del personale a stento si salutano e questo non va bene. La gestione societaria monocratica non va bene, una cosa quasi da dittatura.

Perché i napoletani vogliono Sarri? Perché si sono divertiti, se non ci avesse fatto perdere 2 Scudetti e se non fosse esistita la domenica sarebbe stato il miglior allenatore. Il suo Napoli era uno squadrone che con il gioco di Sarri si esaltava. Però aveva la testardaggine di attaccare senza difendersi. Italiano? Non sarà lui l’allenatore, da quello che mi risulta. Sarebbe una mossa politicamente sbagliata, perché significherebbe ripartire dai giovani e non può farlo“.

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