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Esame di maturità, Sallusti contro i professori: “Fuggono, che vigliaccata”

Alessandro Sallusti contro i professori chiamati in causa per l’esame di maturità. Il diretto de Il Giornale parla di “vigliaccata”.

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A Napoli ed in Campania gli esami di maturità sono ‘blindati’ dal punto di vista sanitario. La Regione ha fatto sapere di avere in programma tamponi per docenti e non docenti in tutte le scuole del territorio. Una ulteriore misura di sicurezza per prevenire contagi da covid 19.

Proprio su questo tema si sta scatenando una polemica in questi giorni. Alessandro Sallusti parla ‘contro’ i professori in riferimento all’esame di maturità. Il direttore de Il Giornale in un pezzo apparso on line si sofferma sulla mancanza di docenti in questa fase emergenziale e scrive:

La scuola italiana e il suo corpo docente e dirigente sta scrivendo una delle pagine più squallide della sua storia.
A pochi giorni dall’inizio degli esami di maturità migliaia di professori stanno cercando di evitare la rottura di dover tornare al lavoro dopo quattro mesi di semi vacanza. Sono in talmente tanti a marcare visita che in alcuni istituti l’esame è addirittura in forse. C’è chi fugge per paura del virus e chi è già scappato in vacanza e non ha alcuna intenzione di interrompere il buen retiro.

Sallusti ed i professori: “Maturità a rischio, non hanno voglia di lavorare”

Le parole utilizzata dal direttore de Il Giornale sono forti tanto che parla chiaramente di “vigliaccata“:

Se in tempi normali tutto questo potrebbe essere classificato tra le tante storture e furbizie del pubblico impiego, in tempi di pandemia suona come una vera vigliaccata. Di fronte all’emergenza, e chiamati per affrontarla, nessuna categoria si è tirata indietro nonostante il rischio. Per prima quella di infermieri e medici, definiti «eroi» proprio perché hanno affrontato il nemico spesso disarmati e per questo hanno lasciato sul campo morti e feriti.

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Nel pezzo on line Sallusti si scaglia contro i professori che potrebbero far saltare l’esame di maturità.

Mi sarei augurato che l’Italia avesse anche una compatta classe di professori eroi, disposti cioè a qualunque costo e in qualunque situazione, anche la più disagiata e rischiosa, ad essere esempio ai loro studenti e riscattare con dignità e altruismo una stagione di studio compromessa dal virus, perché l’emergenza educativa non è inferiore a quella sanitaria.

E invece purtroppo ci ritroviamo con una categoria di insegnanti non tutti ma pur sempre troppi che si attacca ai diritti più cavillosi compreso quello di non dover avere nessun dovere, né professionale né etico; che rivendica chissà quali garanzie, che nella sostanza non ha voglia di lavorare neppure in emergenza pur sapendo di avere lo stipendio assicurato (o forse proprio perché sa di averlo); che ha il coraggio, in una situazione così difficile, di arrivare a dichiarare sciopero.