De Laurentiis: «Lo scudetto è di un popolo. Ora un nuovo stadio da 70mila posti e De Bruyne nel mirino»
Aurelio De Laurentiis si guarda indietro e sorride: ha preso il Napoli dal fallimento, nel 2004, e lo ha trasformato nella società calcistica più solida e profittevole d’Italia. Oggi celebra lo scudetto 2025 – il secondo in tre stagioni – ma guarda avanti: vuole uno stadio da 70mila posti, nuovi investimenti, e il colpo Kevin De Bruyne per confermare il Napoli ai vertici anche in Europa.
Come racconta Roberto Napoletano su Il Mattino di Napoli, il patron è orgoglioso della città e del suo club:
«Questo scudetto non è un caso. È il coronamento di un lavoro lungo quindici anni: il Napoli è stato l’unico club sempre presente in Europa. È bello regalare questa soddisfazione a un popolo intero».
«Napoli ha una marcia in più»
De Laurentiis non usa mezzi termini nel descrivere l’energia di Napoli:
«Non c’è nessuna rivincita da prendere. I napoletani hanno solo una marcia in più. Lo hanno dimostrato con il tutto esaurito allo stadio Maradona in quattordici partite. Il sistema città ha funzionato: bravissimo il prefetto Di Bari, fantastico il lavoro con il Comune. Napoli è diventata una città mondiale».
E insiste sulla forza della collaborazione istituzionale:
«Non è vero che sono in conflitto con qualcuno, anzi. Con il sindaco Manfredi stiamo lavorando a una visione condivisa. Lo stadio Maradona va migliorato, ma non distrutto: voglio attivare il terzo anello e creare 50 salotti. L’idea è renderlo più vicino agli standard europei, anche se non potremo mai avvicinarci ai fatturati del Nord».
«Un nuovo stadio da 70mila posti? Ci sto pensando»
Il presidente rivela un progetto ambizioso:
«Sto meditando su uno stadio da 70mila posti con 120 salotti. Un impianto moderno, all’altezza di Napoli. Ma dobbiamo lavorare, lavorare e lavorare. Questo stadio – nato nel 1959 e massacrato nel 1990 – è infernale. Vorrei offrire qualcosa di più al nostro pubblico».
Champions, incassi e futuro
De Laurentiis analizza le differenze economiche con le grandi del Nord:
«L’Inter ha incassato 14 milioni e mezzo in una sola partita di Champions. Noi non possiamo avvicinarci a quei numeri, anche se abbiamo avuto performance patrimoniali migliori. Se vogliamo essere stabili ai vertici europei, dobbiamo pensare in grande».
Eppure, il Napoli è competitivo:
«Abbiamo sempre partecipato all’Europa, abbiamo costruito una squadra forte e una società che sa fare impresa. Ora vogliamo di più».
De Bruyne e Conte: segnali forti
De Laurentiis non nasconde l’interesse per Kevin De Bruyne:
«Vogliamo prenderlo, ma bisogna essere in due. È un campione, un simbolo, e sarebbe perfetto per il nostro progetto».
E su Antonio Conte, che ha riportato il tricolore sotto il Vesuvio:
«C’è stima profonda. Ha fatto un lavoro straordinario. È parte del successo».
Vaticano e visione globale
Domani, la squadra sfilerà sul Lungomare a bordo del pullman scoperto. Martedì, invece, il Napoli sarà ricevuto dal Papa in Vaticano. Non per lo scudetto, precisa De Laurentiis, ma perché Napoli è una città al centro dell’attenzione del mondo:
«Il Papa americano ci aveva invitati prima della fine del campionato. È una bellissima occasione. Napoli è pronta a ospitare anche la Coppa America, è una città che innova e attrae capitali. Il nostro è un progetto globale».
