Il Mattino: «Servono top player»

Il Mattino: «Servono top player»

Tra una cena di compleanno e le acque calme di Ischia, Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis si confrontano. Dopo lo scudetto, è il momento della seconda verità: quella che riguarda il futuro. Una partita più silenziosa ma altrettanto decisiva. Sul tavolo, un dono da re: Kevin De Bruyne, il simbolo di un Napoli che vuole restare grande.

Come racconta Tino Taormina su Il Mattino di Napoli, il patron azzurro è pronto a regalare al suo tecnico la stella belga, con l’accordo ormai vicino. Mancano solo piccoli ritocchi all’ingaggio per siglare il biennale. Un segnale forte da parte della società, che vuole trattenere Conte. Ma sarà abbastanza?
Il confronto a Ischia

Conte è arrivato ieri sera sull’isola, con moglie e figlia, ospite di De Laurentiis per il suo compleanno, insieme agli amici di sempre: Jannotti Pecci, Carriero, Acquaviva Coppola. Il clima è disteso, il dialogo è partito. Ma l’esito non è scontato. Perché Conte – come spesso accade – non chiede solo rinforzi, ma una visione coerente. E qui, le differenze emergono.

«Siamo vincenti entrambi, ma con visioni diverse», ha detto il tecnico, che vuole certezze.

De Laurentiis, dal canto suo, lo ha ribadito anche al TG1:

«Uno deve stare bene. Se non sta bene e soffre l’ambiente, deve cambiare aria. Ma lui mi sembra che qui stia bene. Ha un contratto. Chi vivrà, vedrà».

Gli equilibri e le richieste

Conte ha vinto uno scudetto con archi e frecce, mentre gli altri avevano fucili. Ora chiede armi vere, investimenti mirati, chiarezza. Vuole sapere se i 200 milioni di budget saranno reali, disponibili e spesi secondo le sue indicazioni.

Vuole una struttura, un settore giovanile, un centro sportivo adeguato. E soprattutto calciatori pronti. Non prospetti, ma campioni.

«Quando arrivo in un club, non faccio crescere solo la squadra. Ma tutto ciò che le gira attorno. Se vengo seguito», ha spiegato più volte.

Il mercato di gennaio – con la cessione di Kvara e senza sostituti – è ancora una ferita aperta.
Nessuna alternativa certa

A differenza di Spalletti, Conte non arriva all’incontro con una decisione già presa o un piano di fuga. Non ha accordi con altri club, men che meno con la Juve, che oggi sarebbe un’ipotesi difficile da sostenere con uno scudetto appena vinto a Napoli. Semmai, la vera tentazione si chiama Manchester United. Ma, al momento, non c’è nulla di concreto.

De Laurentiis ha parlato anche con Baroni e Allegri – con Max c’è un’amicizia che risale ai tempi del Milan – ma non ha chiuso nulla. Vuole trattenere Conte. Ma senza derogare al suo modello: sostenibile, controllato, orientato alla crescita graduale.
Una scelta da dentro

Conte a Napoli sta bene. Lo confermano i suoi rapporti con la famiglia De Laurentiis, l’intesa della moglie Elisabetta con la città, la vita vissuta nel centro. Non è un uomo che scappa. Ma è uno che pretende. Non teme di non ripetersi, teme solo di non poter competere alla pari.

«Dopo lo scudetto, voglio solo avere le armi giuste per provarci di nuovo», avrebbe detto.

E così, da ieri sera a Ischia, è iniziata una trattativa silenziosa, decisiva. Non per un contratto. Ma per un’idea di futuro.