De Bruyne, dopo l’infortunio anche la “rapina”? Coinvolto il compagno di squadra | Sarebbe lui il mandante
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L’infortunio di De Bruyne ha sconvolto un po’ tutti. Oltre al danno, però, ci sarebbe anche la beffa per il fuoriclasse ex City.
Il direttore di Isokinetic, professor Fabrizio Tencone, ha parlato delle condizioni di Kevin De Bruyne, vittima di un grave infortunio muscolare. Il medico, amico personale di Antonio Conte, ha spiegato che si tratta di uno strappo muscolare di alta gravità, una lesione in cui “la carne si rompe e il muscolo si strappa”. Il belga dovrebbe essere operato a breve, anche se non è ancora chiara la posizione esatta della lesione, che interessa la parte alta della coscia, sotto il gluteo.
Tencone ha precisato che l’intervento non ridurrà i tempi di recupero, ma servirà a garantire una migliore guarigione, evitando la formazione di cicatrici rigide che potrebbero compromettere la piena funzionalità del muscolo. Se tutto procederà senza complicazioni, i tempi di recupero stimati sono di quattro o cinque mesi, con un possibile ritorno in campo a marzo.
Secondo il medico, l’età e la recidività dell’infortunio potranno influire sul recupero, poiché “ogni anno in più riduce la capacità del corpo di rigenerarsi”. Tuttavia, nel caso di De Bruyne, il vero problema sarebbe rappresentato dal precedente infortunio nella stessa zona, già considerata delicata.
Tencone ha smentito le critiche ai presunti allenamenti troppo intensi di Conte, definendole “stupidaggini”. Ha invece sottolineato che una preparazione completa e mirata è fondamentale per prevenire gli infortuni. “Più si gioca, più cresce il rischio – ha aggiunto – poiché la frequenza degli infortuni è cinque volte maggiore nelle partite rispetto agli allenamenti”.
Un gesto che ha fatto discutere
Durante la sfida contro l’Inter, un episodio curioso ha attirato l’attenzione di tifosi e telecamere: al momento del rigore, David Neres si è presentato per primo sul dischetto, con l’intenzione di calciare. Tuttavia, secondo le gerarchie interne, il rigorista designato era Kevin De Bruyne, che stava già prendendo la rincorsa per battere il penalty. L’atteggiamento del brasiliano, apparentemente impulsivo, ha generato qualche attimo di tensione tra i due compagni, subito notato anche dagli avversari.
Neres, probabilmente spinto dall’adrenalina del momento e dalla voglia di mettersi in mostra, ha cercato di anticipare il compagno “rapinandogli” il rigore, ma De Bruyne ha mantenuto la calma e ha ripreso il controllo della situazione. Dopo un breve scambio di parole, l’ex giocatore del Manchester City si è piazzato sul dischetto e ha eseguito il rigore come da programma.

La calma di De Bruyne e il rispetto delle gerarchie: niente rigore “rapinato”
L’episodio si è chiuso senza conseguenze, ma ha alimentato il dibattito sull’importanza delle gerarchie all’interno di una squadra, soprattutto nei momenti di maggiore pressione. De Bruyne, con la sua esperienza e leadership, ha dato una lezione di maturità, mentre Neres dovrà imparare a gestire meglio l’emotività.
Un piccolo incidente che, per fortuna, non ha incrinato l’equilibrio del gruppo.
