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Crollo di Scampia: L’Italia razzista si scaglia contro Napoli

Il Crollo a Scampia rivela il volto oscuro dell’Italia: ondata di commenti razzisti mentre Napoli piange le vittime della tragedia.

Il crollo di Scampia

Il crollo di un ballatoio nella Vela celeste di Scampia ha scosso Napoli, causando la morte di due persone e il ferimento di altre dodici, tra cui sette bambini. Ma mentre la città piange, una tempesta di commenti razzisti si abbatte sui social media, rivelando un preoccupante sentimento anti-napoletano.

Roberto Abbruzzo, 29 anni, e Margherita Della Ragione, 35, hanno perso la vita in questa tragedia. Ottocento persone sono state sfollate, di cui trecento bambini. La città ha dichiarato il lutto cittadino, ma online la reazione è ben diversa.

Scampia, i commenti razzisti

I commenti sui social network mostrano il volto più oscuro dell’Italia. “Credevo che la Camorra garantisse la sicurezza“, scrive un utente, mescolando cinismo e pregiudizi. Un altro commenta: “Ecco cosa e chi ha mantenuto il reddito di cittadinanza. Bravi bis“, collegando la tragedia a stereotipi sociali profondamente radicati.

La retorica dell’odio raggiunge livelli allarmanti. Un commento recita: “posto in mano alla camorra e abitato da terronazzi con zero senso civico“, esemplificando il persistente razzismo anti-meridionale. Questi messaggi rivelano come per molti italiani le vite dei napoletani siano considerate di minor valore.

Non mancano voci di sdegno contro questa ondata di odio. Un utente scrive: “Stamane alle 4 la sveglia di Roberto ha suonato a vuoto e lui non è andato a lavorare in macelleria come tutte le mattine. Perché è morto. Roberto per molti italiani non meritava di vivere perché era di Scampia, Napoli. Siate maledetti”.

Crollo di Scampia: L'Italia razzista si scaglia contro Napoli

Il crollo di Scampia specchio di un’Italia razzista

Questa vicenda mette in luce una frattura sociale che va oltre il singolo evento. Il razzismo contro Napoli e il Sud si manifesta non solo online, ma anche in contesti politici e mediatici più ampi. Stereotipi negativi vengono spesso perpetuati, alimentando una narrazione distorta della realtà meridionale.

La tragedia di Scampia diventa così lo specchio di un’Italia ancora profondamente divisa, dove il dolore di alcuni viene strumentalizzato per alimentare pregiudizi e discriminazioni. In un momento che richiederebbe solidarietà nazionale, emergono invece i sintomi di un malessere sociale profondo.

Per milioni di italiani quelle della gente di Scampia (per esteso Napoli e il Mezzogiorno) sono vite non degne di essere vissute, Untermenschen, sub-umani, come dicevano i nazisti, dai quali per ora si discostano per l’azione, ma non per il pensiero.

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