Benitez: «Il Napoli di De Bruyne è una squadra geniale. Conte? Lascia sempre il segno»
L’ex tecnico del Napoli Rafa Benitez, intervistato da Antonio Giordano per la Gazzetta dello Sport, ripercorre il passato azzurro, elogia l’intelligenza tattica di De Bruyne e applaude la rivoluzione di Antonio Conte. Senza dimenticare il suo interesse per l’intelligenza artificiale nel calcio.
Un viaggio tra passato e futuro, tra ricordi e visioni. Rafa Benitez non si ferma mai, e nell’intervista rilasciata ad Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, il tecnico spagnolo — oggi collaboratore UEFA — riflette sul nuovo Napoli di Antonio Conte e sul colpo clamoroso: Kevin De Bruyne.
«De Bruyne è un talento sopra le righe. Parlarne solo come centrocampista è riduttivo: è una mente geniale, capace di gestire tempi e fatica, senza perdere brillantezza. A 34 anni può ancora fare la differenza e in una squadra come il Napoli esalterà ogni dettaglio», racconta Benitez, che al club partenopeo ha legato una parte importante della sua carriera.
Il Napoli, ieri e oggi: due rivoluzioni a confronto
Benitez ricorda bene la sua “rivoluzione spagnola” del 2013-2014:
«Arrivarono Reina, Albiol, Callejon, Higuain, Mertens. Era appena andato via Cavani e De Laurentiis investì con intelligenza. Oggi vedo una rivoluzione “inglese”: McTominay, Lukaku, Anguissa, Gilmour e ora De Bruyne. È un Napoli che profuma di Premier League».
Secondo l’ex tecnico di Liverpool, Chelsea e Newcastle, il merito è anche della società:
«Il Napoli di oggi ha raccolto successi in due anni, ma con una mentalità imprenditoriale che parte dalla proprietà. De Laurentiis ha trasformato il club in una realtà stabile e competitiva. Basti pensare alla continuità in Europa e alla gestione oculata delle risorse».
Conte, un marchio riconoscibile
Riflettendo sul ruolo del nuovo allenatore azzurro, Benitez non ha dubbi sul valore di Antonio Conte, come raccontato nella sua intervista alla Gazzetta dello Sport:
«Conte lascia sempre il segno. Il suo Napoli sarà riconoscibile: chi guarda una squadra allenata da lui vede subito il marchio di fabbrica. E con De Bruyne, l’ambizione sale. La conquista dello scudetto, lottando fino all’ultima giornata contro una corazzata come l’Inter, parla per lui».
Dal calcio all’intelligenza artificiale
Un uomo curioso, Rafa Benitez non smette mai di aggiornarsi. E tra i temi affrontati, emerge anche il suo interesse per l’AI:
«L’intelligenza artificiale è una risorsa enorme. Come quando iniziammo a usare i primi computer, anche oggi i dati possono aiutare a preparare meglio una stagione. Se posso avere più strumenti per analizzare me stesso e gli altri, li uso. È un modo per allargare la mente».
In conclusione, il tecnico non esclude un futuro in panchina, ma con calma:
«Essere accostato a Belgio o Italia mi onora, ma per ora sono felice di collaborare con la UEFA. Studio, mi aggiorno, osservo. Amo non rimanere indietro».
Un ritratto lucido e appassionato, quello tracciato da Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, che ci consegna un Rafa Benitez sempre affamato di conoscenza e calcio.
