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Bagni: ” Roma-Napoli, a causa mia finì il gemellaggio. Ho chiesto tante volte scusa. Vi racconto tutto”

Roma-Napoli, Salvatore Bagni fu l’artefice della rottura del gemellaggio tra le due tifoserie. L’ex calciatore ricorda il retroscena di quel 25 ottobre del 1987.

Il gemellaggio tra Roma e Napoli fu rotto da un gesto di Salvatore Bagni. Baci e abbracci tra il popolo giallorosso e quello azzurro si sono trasformati in insulti e atti di violenza. La classica goccia che fa tracimare un vaso pian piano riempito da una scaramuccia e l’altra cade il 25 ottobre 1987, con protagonista – suo malgrado – Salvatore Bagni.

Il centrocampista del Napoli scudettato, all’Olimpico, si prende la scena in negativo guidato dall’adrenalina del campo: avviene tutto al termine di un match combattuto, aspro e conclusosi con un risultato che per i partenopei sembrava ormai impossibile da ottenere: 1-1 in nove contro undici per quasi tutto il secondo tempo, un epilogo che porta Bagni a manifestare la propria soddisfazione come nessuno – tantomeno lui – può immaginare.

GEMELLAGGIO ROMA -NAPOLI IL RETROSCENA DI SALVATORE BAGNI

Salvatore Bagni al Corriere dello Sport, rivela il retroscena sulla rottura del gemellaggio tra Napoli e Roma:

Sbagliai io, come può farlo un calciatore che è in preda allo stress. Ho chiesto scusa ogni volta che mi viene ricordato e lo faccio ancora. Andò come si sa, mi scappò il braccio, diciamo così, e venne fuori il gesto inopportuno”.

Bagni aggiunGE: “Sa qual è il paradosso? Che io a Roma sono tornato e ci torno, sono stato per anni in tv come ospite, spesso con Sebino Nela che è amico mio. Ne abbiamo riso e scherzato, sdrammatizzando; mi ha fermato la gente per strada e abbiamo avuto modo di ironizzarci su, perché il Salvatore Bagni uomo è stato apprezzato. Io lo ricordo bene come andò: pareggiammo 1-1, Francini riprese Pruzzo quando ormai eravamo ridotti in nove uomini per le espulsioni di Careca e Renica. Dev’essere stata la trance agonistica, che ne so, e comunque ci scappò quella che viene ritenuta la scintilla di una frattura”.

Io nel mio piccolo spero che si ricomponga quel clima, perché Roma e Napoli rappresentano la parte bella di questo campionato. Mi fa star meglio avere la consapevolezza che poi, nel tempo, chiunque ha avuto modo di rendersi conto di che persona io sia“, ha concluso Salvatore Bagni.

DAL GEMELLAGGIO ALLE TENSIONI

Da quel 25 ottobre 1987 si passa da feste dello sport a confronti densi di rivalità, purtroppo spesso oggetto di conseguenze anche nel sociale. Quella voglia di allearsi contro le grandi del Nord Juventus, Milan ed Inter (partenopei e giallorossi furono i primi club del Centro-Sud ad essere ammessi dalla Lega Calcio), fattore chiave che tra gli anni ’70 e ’80 porta al gemellaggio tra le tifoserie di Roma e Napoli, si sgretola e lascia il posto a tensioni che nulla hanno a che vedere col pallone. E qui, non esistono Bagni, Giordano o scambi di vessilli andati male che giustifichino quanto registrato negli ultimi tempi.
Scontri, tafferugli e reciproche ‘accoglienze’ da censura hanno ribaltato completamente gli scenari fino alla tragica morte di Ciro Esposito, consumatasi in seguito a quanto avvenuto a ridosso della finale di Coppa Italia del 2014 tra Napoli e Fiorentina giocata all’Olimpico. Un qualcosa di triste e inaccettabile da cui purtroppo – a dispetto degli appelli di riavvicinamento lanciati a più riprese negli ultimi anni – ancora non si riesce a venir fuori.

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