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Arbitri, scandalo perpetuo, ma la stampa lancia attacchi gratuiti al Napoli

La stampa attacca Napoli e il Napoli ma nasconde gli errori degli arbitri che stanno condizionando il campionato di Serie A

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SCANDALO ARBITRI

Abitri, è scandalo perpetuo. In un Paese normale Nicchi e Rizzoli sarebbero stati dismessi da tempo e l’AIA commissariata, ma non siamo in un Paese normale.

Possibile che nessuno si senta in dovere d’intervenire per gli scempi arbitrali che hanno di fatto già condizionato la stagione agonistica, nemmeno il presidente federale che non aveva fatto mancare la sua su Fiorentina – Napoli?

Rizzoli gioca a nascondino e in un solo colpo riabilita gli eroici arbitri freschi reduci dalle titaniche imprese pedatorie delle ultime due giornate di campionato. Dopo gli strali di fuoco pubblicizzati contro Massa e Valeri, dopo la severa punizione rifilata ai due arbitri per il rigore assegnato al Napoli, Rizzoli ha subito rimandato in campo Giacomelli.

Fra l’indifferenza mediatica e l’assoluto silenzio dell’informazione partenopea, Giacomelli è già al VAR di Inter – Verona della XII giornata dopo la tripletta rifilata al Napoli con l’Atalanta alla X di campionato.

Fosse successo altrove un arbitraggio del genere, se ne sarebbe parlato per settimane intere. Fosse capitato alla Juventus una tripletta del genere, avremmo sentito e visto ben altro.

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Qualche anno fa, per un rigore fischiato contro i bianconeri i media non ci “stettero”. TV pubbliche e private, giornali e giornaloni ne parlarono per giorni e settimane, ancora oggi qualche buontempone dell’informazione ricorda quel rigore.

Bergonzi, l’arbitro dell’incontro fra Napoli e Juventus, fu punito con circa tre mesi d’inattività e per tale motivo dovette rinviare di un anno la promozione ad “internazionale”. Ma quando non hai giornali e tv per far valere le tue mille ragioni anche un semplice cronista si sente autorizzato all’offesa gratuita verso i napoletani e la nostra Napoli, come nel caso della copertina del corrSport.

Ci ho sperato, fino all’ultimo, che non ci fosse una reazione “di pancia” al criptico scenario che si è venuto a creare. Perché già quando le cose sembrano chiare, poi si scopre che chiare non sono.
Se poi lo scenario è confuso, ancor peggio.