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CORRIERE. Ancelotti e James Rodriguez da una telefonata è nata l’idea Napoli

Una telefonata tra Ancelotti e James Rodriguez ha fatto scoccare la scintilla. El Bandito vuole il Napoli e il suo maestro.


El Bandido, cosi chiamano James Rodriguez in patria, senza il suo maestro Carlo Ancelotti ha giocato sempre meno.
James Rodriguez è un predestinato che ha scalato il calcio a modo suo, tra tunnel e parabole che l’hanno trascinato in giro per il Mondo.
James è partito dalla Colombia (ovviamente), passando dall’Argentina (al Banfield: a proposito, con tanto di scudetto).

Passa al Porto (subito triplete: scudetto, coppa di Portogallo ed Europa League; a seguire, altri due campionati vinti ed argenteria di famiglia arricchita con due Supercoppe portoghese) e gli spalanca dinnanzi le porte della ricchezza sua e di chi ha investito su di lui.

Il Monaco spende 70 milioni e un anno dopo ne incassa una decina in più per cederlo al Real Madrid, dove si scatena la magìa di un incontro, quello con Carlo Ancelotti, che nel 2016 lo vuole anche nel suo Bayern Monaco, non prima che James abbia raccolto trofei ovunque (una Liga, due Champions e anche due Supercoppe Uefa e due Intercontinentali, come s’usava dire una volta).

Telefonata tra Ancelotti e James Rodriguez

In Baviera, James Rodriguez, da quando se ne è andato il «suo» maestro, Carlo Ancelotti, ha giocato sempre di meno (quest’anno ventotto gare complessive, venti in Bundesliga, e comunque sette gol e sei assist).

Quando è andato via, per tornare al Real Madrid, ha comunque ricevuto il grato riconoscimento d’un club che ne ha sottolineato l’impegno e l’estro.
Però Ancelotti è ripiombato nella sua vita, intorno a marzo, con una di quelle telefonate che si fanno nel mondo del calcio.
Chiacchierando e interrogandosi, ecco nascere la prospettiva Napoli.
Il futuro (immediato) di James Rodriguez sembra essere il San Paolo, ormai si procede speditamente, seguendo le dinamiche del mercato che sono ampie, varie e anche un po’ bizzarre.



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