Calcio Napoli

Ziliani tuona: “La Juve prenda esempio dal Napoli invece di dare la colpa al Covid”

Paolo Ziliani: “La grande panzana dei conti di Juve e Inter, scassati per colpa della pandemia Covid. Prendano esempio dal Napoli”.

Paolo Ziliani sul Fatto Quotidiano critica la gestione economica della Juve e dell’Inter. Il giornalista invita i  due club, altamente indebitati, ad imitare il modello del Napoli:

Ma la pandemia c’è stata solo in Italia? La domanda sorge spontanea. Specie dopo aver letto i report d’accompagnamento ai bilanci 2021-22 di Juventus e Inter. Dati a dir poco drammatici (rosso di 254,3 milioni per Agnelli, di 140 milioni per Zhang).

Report che insistono nell’evidenziare il ruolo nefasto svolto dal Covid-19, causa prima –si dice –dei conti disastrati.

Insistiamo: ma la pandemia c’è stata solo in Italia? È importante chiederselo perché ad esempio c’è un club in Germania che chiude i bilanci in attivo da 29 anni. Il Bayern Monaco, in attivo anche nelle ultime tre stagioni martoriate dal Covid.

Un top club che ha preso parte alle stesse competizioni cui hanno preso parte Juve e Inter. Ha avuto gli stadi chiusi come da noi, che ha un importante parco giocatori da stipendiare al pari di Agnelli e Zhang e via discorrendo.

In un altro Paese, la Spagna, c’è il Real Madrid che mentre la Juventus ha chiuso le tre stagioni-Covid con passivi di 71,4, poi di 209,9, poi di 254,3 milioni (totale 535,6) e mentre l’Inter è sprofondata sotto perdite di 102,4, poi di 245,6, poi di 140 milioni (totale 488), ha approvato i propri bilanci sempre in attivo: 313 mila euro nel 19-20, 874 mila nel 20-21, 13 milioni nel 21-22 alla faccia del Covid.

Inutile aggiungere che anche il Real è un top club che ha preso parte agli stessi tornei di Juventus e Inter ecc. ecc. A differenza loro ha però deciso di non procedere a nuovi acquisti per due stagioni e di finanziarsi con poche, oculate cessioni. Circostanza che gli ha permesso di vincere due titoli in Liga e l’ultima Champions League mantenendo i conti in ordine. E dunque: non sarà che la pandemia, nei bilanci rovinosi di Juventus e Inter, c’entra come i cavoli a merenda ed è una scusa addotta per nascondere incapacità e inettitudini dirigenziali?”.

INTER E JUVE PRENDANO ESEMPIO DAL NAPOLI

Ziliani aggiunge: “ Nel dossier firmato CIES, dedicato allo studio dei club che negli ultimi 10 anni, nei 5 top campionati, hanno maggiormente dilapidato i loro soldi con l’acquisto sovrastimato di giocatori, alle spalle della cicala Manchester United (238 milioni buttati al vento, il 18% della spesa di mercato) c’è la Juventus: che ha scialacquato 234 milioni, il 29% dei soldi spesi per i suoi acquisti (per la cronaca: l’Inter è 32esima con 32 milioni di sperpero).

I folli ingaggi riconosciuti a CR7 e De Ligt, i sanguinosi acquisti di Chiesa e Locatelli, Kulusevski e Kean, Vlahovic e Bremer che da soli hanno pesato sui bilanci degli anni-Covid per 300 milioni (sic ), sono un monumento all’insensatezza.

Esattamente come gli stipendi insostenibili assegnati ad Arthur, Rabiot, Ramsey, Pogba, Di Maria e Paredes alla Juventus. L’Inter, a Vidal, Sanchez e compagnia cantante.

Sempre il CIES, nell’ultimo studio dedicato ai club che nei 5 top campionati utilizzano maggiormente giocatori giovani, cioè i meno costosi, rende noto che al terzultimo posto (96esima su 98) c’è l’Inter, sul podio delle squadre più vecchie d’Europa con un’età media di 29,13 anni, e che anche la Juventus si distingue in questo cimitero degli elefanti con un’età media di poco inferiore ai 28 anni.

Nella sola serie A l’Inter è 20esima su 20, la Juventus 14esima. Forse fare un esame di coscienza e provare a emulare il Milan (5° posto, età media 25.91) e l’ultimo Napoli, quello del benservito a Mertens e Insigne e del benvenuto a Kvaratskhelia e Raspadori, non sarebbe una cattiva idea. Come si dice in questi casi: qui gatta ci Covid“.

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