Ultim’ora Nazionale Italiana: “Convocati solo gli under 23” | Proclamato lo sciopero di tutti i top player
italia (lapresse) - napolipiu
Sono sempre crescenti le tensioni tra i club e le nazionali. Quest’ultima proposta potrebbe cambiare tutto.
Il rapporto tra le nazionali e i club è da sempre complesso e spesso fonte di tensioni nel mondo del calcio. I club investono enormi risorse per acquistare, allenare e valorizzare i propri giocatori, aspettandosi continuità e disponibilità durante l’intera stagione. Dall’altra parte, le nazionali richiamano i calciatori per tornei e qualificazioni, spesso in periodi molto intensi, mettendo a rischio la loro condizione fisica e aumentando la possibilità di infortuni.
Uno dei principali punti di attrito riguarda i calendari. Le pause per le competizioni internazionali possono interrompere il ritmo dei club, che si trovano a dover affrontare partite importanti senza i propri elementi chiave. Inoltre, viaggi lunghi e fusi orari possono incidere sulle prestazioni dei giocatori al rientro, con effetti negativi sulle squadre di club che cercano risultati immediati in campionato o in coppe europee.
Il tema degli infortuni è spesso centrale nelle dispute. Quando un giocatore si ferma durante la convocazione nazionale, il club subisce una perdita diretta: non solo sportiva, ma anche economica, considerando il valore di mercato e gli investimenti fatti. Per questo, alcuni dirigenti criticano la gestione delle federazioni, chiedendo più attenzione alla salute dei calciatori e una pianificazione più equilibrata.
Nonostante le tensioni, la collaborazione tra club e nazionali rimane fondamentale. I club comprendono il prestigio e il valore dell’esperienza internazionale per i propri giocatori, mentre le nazionali dipendono dalle competenze e dalle prestazioni dei calciatori professionisti. Trovare un equilibrio tra queste esigenze rimane una sfida costante nel calcio moderno.
De Laurentiis e il tetto alle nazionali
Aurelio De Laurentiis ha ribadito la sua volontà di cambiare i meccanismi del calcio a livello nazionale e internazionale. Intervenuto a Washington per il 50° anniversario della National Italian American Foundation (Niaf), il presidente del Napoli ha affrontato il tema dell’eccessivo utilizzo dei calciatori da parte delle nazionali. “Si gioca troppo e i calciatori non ce la faranno più a sostenere 50, 60 o 70 partite all’anno”, ha spiegato, proponendo un tetto di età per le convocazioni e sottolineando la necessità di tutelare la salute degli atleti e di valorizzare i giovani talenti.
De Laurentiis ha anche criticato la mancanza di rispetto economico verso i club, che continuano a pagare gli stipendi dei giocatori mentre questi vengono “prestati” alle nazionali senza compensi adeguati. Secondo lui, servirebbero regole più chiare e sostenibili per garantire equilibrio tra impegni dei club e delle selezioni.

Riforme necessarie e visione internazionale
Il presidente partenopeo ritiene che l’Europa debba cambiare e che sia giunto il momento di rivedere i format dei campionati, nonostante i vertici del calcio siano restii per paura di perdere potere. De Laurentiis punta a un sistema più equilibrato e moderno, capace di salvaguardare gli atleti e rendere il calcio più sostenibile.
In passato, aveva valutato anche investimenti nella MLS, cambiando idea per questioni legate al sistema. Tuttavia, il suo approccio dimostra una visione ampia e innovativa, con l’obiettivo di ridisegnare il calcio, non solo sul piano sportivo, ma anche gestionale ed economico.
