Tuttojuve parla dei “cessi” rotti dai Napoletani, ma sui cori da emerite lote, che si odono allo stadium non dice una parola.
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Questa volta cari amici, metto da parte ogni forma giornalistica, e soprattutto non me ne frega nulla dell’equilibrio e della critica super partes, parlo come mangio, perchè quando si trattano certi argomenti la natura deve fare il proprio corso.
Tuttojuve in uno dei soliti editoriali abboffa guallera, tira ancora una volta, sarà la 500esima, i cessi rotti dai napoletani allo Stadium.
Nel 2019 questi signori nel commentare la notizia dell’apertura del settore ospiti ai tifosi Juventini scrivono: “ i media partenopei evidenziano una presunta disparità di trattamento, in quanto nella gara d’andata la trasferta fu vietata ai residenti in Campania. Una testata giornalista non registrata a Napoli e dintorni, tuttavia, potrebbe anche osservare che i tifosi bianconeri non sono soliti devastare gli stadi altrui“.
Da premettere che per devastare uno stadio ci vuole Attila e suoi Unni. A Napoli abbiamo la cultura Borbonica e non Barbara, quella è di chiaro stampo nordista.
Facciamo invece presente a lor signori che i tifosi del Napoli hanno ampiamente pagato con la chiusura, meglio chiamarla interdizione, del settore ospiti dell’Allianz stadium che dura da diversi anni.
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Quello che invece ci farebbe piacere rimarcare, è che nell’oasi Juventina ogni domenica si odono cori che farebbero rabbrividire anche Garibaldi. Cori di lota, traducetevelo voi, che in confronto al cesso scassato, come direbbe il grande De Crescenzo, sono arte moderna!
Cara tuttoJuve i cessi ve li abbiamo ripagati ma la lota resta a voi.