Il Sarrismo non è più napoletano. La treccani modifica la voce ritenendo che il termine non ha più attinenza con l’identità napoletana.
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Maurizio Sarri perde anche l’ultimo filo che legava la sua figura a Napoli. L’istituto enciclopedico Treccani ritiene che il Sarrismo non è più napoletano e ne modifica la voce.
La Treccani definiva Sarrismo: “La concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva; per estensione. L’interpretazione della personalità di Sarri co1ne espressione sanguigna dell’anima popolare della città di Napoli e del suo tifo“.
Sarrista: ” Chi sostiene la concezione del gioco del calcio propria dell’allenatore Maurizio Sarri. Per estensione, chi vede nella figura di Sarri l’espressione sanguigna della passione dei tifosi napoletani“.
Da oggi sulla nota enciclopedia le voci sono state modificate con: “Sarrismo: La concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva. Il modo diretto e poco diplomatico di parlare e di comportarsi che sarebbe tipico di Sarri. Sarrista: “Chi sostiene la concezione del gioco del calcio propria dell’allenatore Maurizio Sarri“.
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TRECCANI: IL SARRISMO NON È PIÙ NAPOLETANO
Lo scrittore e giornalista Angelo Forgione ha commentato la scelta della Treccani sul Sarrismo
“Un po’ di “correttezza” linguistica: i neologismi “SARRISMO” e “SARRISTA” su Treccani non hanno più attinenza con l’identità napoletana.
Dopo l’ammissione di Maurizio Sarri di sentirsi ormai “Gobbo”, ovvero parte integrante dell’identità juventina perché i napoletani lo hanno fischiato e i fiorentini hanno insultato sua madre .
«E quando sei così odiato dall’esterno poi ti attacchi all’interno, e questo ti porta a innamorarti della tua realtà, a diventare Gobbo». Ho suggerito all’Istituto enciclopedico di rivedere le due voci per opportunità ormai conclamata.
In virtù del fatto che lo stesso Istituto, lo scorso giugno, ovvero al passaggio di Sarri alla Juventus, mi aveva notificato che l’identità napoletana incarnata nell’allenatore era “un elemento tuttora ben presente nella memoria collettiva, perlomeno in quella degli appassionati di calcio” ma che “il giorno in cui i lessicografi percepiranno che in tale memoria si è allentato il legame tra il segno linguistico e la parte di significato pertinente alla realtà locale napoletana, allora – secondo noi – sarà lecito riflettere sull’opportunità di modificare la definizione”. Mozione accolta, e come poteva non esserlo. La Sacra Rota ha definitivamente annullato il matrimonio. Amen!