Come cambia la narrazione del calcio e delle varie trattative a seconda delle squadre che vengono trattate. Prendiamo due esempi lampanti: oggi Gazzetta dello Sport annuncia trionfante il ritorno di Pogba alla Juve (grande colpo come quello Di Maria ndr), sottolineando che se il francese ritorna ai suoi livelli è devastante. Fino a qui poco da dire, perché Pogba è veramente forte e non possiamo nasconderci dietro un dito. Ma in maniera altrettanto trionfante viene sottolineato che Pogba è stato preso gratuitamente dalla Juve. Il giocatore sicuramente è arrivato a parametro zero dal Manchester United, ma sicuramente non gratuitamente.
Ci sono bonus alla firma e laute commissioni da pagare al giocatore ed all’avvocata Rafaela Pimenta, ovvero colei che ha raccolto l’eredità di Mino Raiola.
Pogba-Mertens, trova le differenze
Ma anche nel 2017 quando Pogba passò dalla Juventus al Manchester United vennero fatti tiolo roboanti per l’incasso record di 105 milioni di euro da parte dei bianconeri. Solo grazie a Football Leaks si è saputo che Marotta, allora direttore generale della Juve, aveva assicurato 27 milioni di euro di commissioni alla società di Raiola la Topscore Sports Limited.
Insomma è così che cambia il racconto del calciomercato: perché tra Mertens e Pogba ci sono differenze clamorose, non solo sulle cifre, ma proprio sulla narrazione.
Qualche settimana fa Mertens fece recapitare la sua richiesta di ingaggio al Napoli, la famosa mail in cui c’erano indicati 2,4 milioni di euro di ingaggio e 1,6 milioni di euro di bonus alla firma. A cui bisognava aggiungere le commissioni degli avvocati, tutte puntualmente riportate.
Tutti si stracciarono le vesti, dicendo che Mertens aveva chiesto 4 milioni di euro di ingaggio. Peccato che il bonus alla firma (piaccia o meno) non vada considerato come ingaggio. Solo che in questo caso tutte le voci di spesa sono state puntualmente riportate, mentre nel caso di Pogba si magnifica l’operazione a costo zero.