Pep Guardiola in lacrime: si è ritirato dal calcio per sempre | Non vuole neanche finire la stagione
Pep Guardiola è un allenatore particolare, ovviamente geniale, che si lega tantissimo ai suoi calciatori, indistintamente dall’età.
Pep Guardiola non è solo un allenatore geniale, ma anche un tecnico capace di costruire legami profondi con i suoi calciatori. Dietro la sua fama di perfezionista si nasconde una figura empatica, che sa entrare nella testa e nel cuore dei giocatori. Ogni elemento della squadra, dal campione affermato al giovane emergente, sente di avere un ruolo chiaro e una fiducia totale da parte del proprio allenatore.
Nel corso della sua carriera, Guardiola ha sempre mostrato grande attaccamento verso i suoi uomini. Da Xavi e Iniesta al Barcellona fino a De Bruyne e Stones al Manchester City, il tecnico catalano ha saputo valorizzare ognuno, difendendoli anche nei momenti più difficili. Non è raro vederlo abbracciare un giocatore dopo un errore o sostenerlo pubblicamente davanti ai media: gesti che rafforzano la coesione del gruppo e cementano la fiducia reciproca.
Per Guardiola, la relazione umana è tanto importante quanto la tattica. Crede che un calciatore motivato e felice renda di più sul campo, e per questo dedica tempo a conoscere la persona prima dell’atleta. È un approccio che trasforma lo spogliatoio in una famiglia, dove il rispetto e la condivisione sono alla base del successo.
Anche per questo molti ex giocatori parlano di lui con affetto e gratitudine. Pep non lascia solo un’impronta tattica, ma anche umana: i suoi calciatori non dimenticano facilmente l’allenatore che ha creduto in loro, spesso più di quanto abbiano creduto in se stessi.
Il portiere più vincente senza mai giocare
Scott Carson, ex portiere della Nazionale inglese, si ritira a 40 anni dopo una carriera unica nel suo genere. Nonostante sole quattro presenze tra Manchester City e Liverpool, ha conquistato ben 14 trofei, comprese due Champions League a Istanbul contro Milan e Inter. Un record straordinario per chi ha giocato pochissimo ma è stato sempre parte integrante di grandi squadre.
Carson ha iniziato la sua carriera da titolare, giocando 14 anni tra Premier League e Championship, prima di entrare nei grandi club. Con il Liverpool tra il 2005 e il 2006 ha conquistato tre titoli, tra cui la celebre Champions League del 2005, pur scendendo in campo solo due volte in stagione. Stesso copione al Manchester City dal 2019, dove ha aggiunto alla bacheca altri 11 trofei, tra cui la Champions 2023, nuovamente a Istanbul.

Una carriera tra alti e bassi
Nel 2006 sembrava destinato a diventare il futuro della Nazionale inglese, ma un errore nella qualificazione a Euro 2008 cambiò il suo percorso. Nonostante ciò, Carson ha continuato a essere apprezzato dai compagni e dai tifosi, ricevendo tributi sinceri al termine della carriera.
Il portiere ha salutato il calcio con un messaggio di gratitudine: «Dopo un incredibile percorso tra i pali, è ora di appendere i guanti al chiodo. Il calcio mi ha dato tutto: ricordi, amicizie e momenti che non dimenticherò mai. Grazie a ogni compagno di squadra, allenatore, tifoso e club che ha fatto parte del mio percorso. È stato un onore».
