Calcio Napoli

Osimhen lascia il Napoli per il Galatasaray: come ha reagito Conte?

Conte respira: la cessione di Osimhen apre la strada a un Napoli rinnovato, pronto a una nuova fase sotto la guida del tecnico.

Dopo una lunga e discussa trattativa, Victor Osimhen ha finalmente lasciato il Napoli per trasferirsi al Galatasaray. La notizia, che segna la conclusione di una delle telenovele più seguite del mercato estivo, ha suscitato una reazione positiva da parte di Antonio Conte, l’allenatore del Napoli, che ora può concentrarsi sul consolidamento del suo progetto.

Secondo l’edizione odierna del Corriere dello Sport, Conte ha accolto con un sospiro di sollievo la conclusione della trattativa. L’ex tecnico dell’Inter ha visto la partenza del nigeriano come un passo fondamentale per il suo piano di ristrutturazione del Napoli. Il mancato arrivo di un esterno destro, inizialmente previsto, è stato compensato dalla definitiva definizione della situazione di Osimhen, che ora militerà in Turchia solo in prestito.

Il quotidiano sottolinea che Conte aveva chiaramente espresso, in più occasioni, la sua preferenza per la cessione di Osimhen rispetto all’acquisto di un altro giocatore, come Mazzocchi, che non avrebbe risolto completamente le esigenze della squadra. Il tecnico salentino era consapevole che ogni errore di Romelu Lukaku avrebbe riacceso il dibattito sul possibile rimpianto per la partenza del nigeriano.

Con l’addio di Osimhen, Conte ha finalmente la libertà di plasmare il Napoli secondo le sue visioni strategiche. La reazione del mister, evidenziata dalla celebrazione del gol di Anguissa durante la partita di sabato, testimonia il clima di euforia e di nuova coesione nello spogliatoio. Questo momento di esultanza, descritto dal Corriere dello Sport come se si fosse vinta la Champions League, è anche un chiaro segnale dell’impatto positivo che Conte ha avuto nel breve periodo trascorso a Napoli.

Il trasferimento di Osimhen, pur avvenuto al termine del mercato, segna l’inizio di una nuova era per il Napoli di Conte, che ora può concentrarsi sulle sfide future con una squadra più coesa e meno influenzata dai fantasmi del passato.