Napoli, tra scudetto e futuro: Conte-De Laurentiis, l’incontro che deciderà tutto

Antonio Corbo
Mancano appena sette punti in tre partite e il Napoli è ad un passo dallo scudetto. Ma se il tricolore sembra una questione aritmetica, il futuro di Antonio Conte resta un enigma. E proprio ieri, come racconta la Repubblica con Antonio Corbo, si è capito che tutto ruoterà intorno ad un incontro finale tra l’allenatore e il presidente Aurelio De Laurentiis, in programma dopo la fine del campionato.
Conte, ancora una volta, ha dribblato le domande sul suo futuro. «Tutto il resto è noia», ha detto con un sorriso, citando Califano. Ma dietro la battuta – scrive Corbo – si nasconde un uomo stanco, teso tra l’obiettivo scudetto e l’incertezza sul domani, consapevole che quella con De Laurentiis sarà una resa dei conti, forse definitiva.
Il presidente ha rimesso Conte in pista dopo l’addio al Tottenham. Gli ha dato carta bianca sullo staff, sugli acquisti, compreso Lukaku. Ma il mercato invernale, con l’addio a Kvaratskhelia e il dietrofront su Garnacho, ha rotto un equilibrio. L’arrivo in extremis di Okafor non ha aiutato, e l’allenatore ha fatto un passo indietro, chiudendosi in silenzio. «A gennaio ho capito che qui non si possono realizzare certe cose», aveva detto tempo fa. Ora aspetta il momento giusto per dirlo in faccia al suo presidente.
Secondo la Repubblica, Napoli si riconosce pienamente in questo Conte “francescano”, combattivo e orgoglioso. Ha dato un volto umano a una squadra che ha fatto della fatica e del sacrificio il suo marchio di fabbrica. Ma la città attende risposte: il popolo azzurro vuole sapere se Conte resterà per aprire un ciclo, o se saluterà, lasciando il Napoli all’ennesima ripartenza tecnica.
Corbo sottolinea come entrambi, tecnico e presidente, si siano serviti a vicenda nei rispettivi momenti bui. Ora il gong è vicino, e sarà fondamentale non solo chiarire la permanenza o meno dell’allenatore, ma spiegare perché, quali saranno le basi del progetto futuro. Perché, come scrive il giornalista, «concedere potere a un allenatore è facile. Riprenderselo è molto più difficile».