Ndombele arrivato per sostituire Fabian Ruiz nel Napoli di Spalletti ha stregato il tecnico di Certaldo.
Ndombele è l’acquisto a costo contenuto – cinquecentomila euro per averlo (venticinque milioni di euro per riscattarlo) – dell’ultima ora, è il colpo sferrato nella penombra, proprio quando il mercato stava per chiudere, necessario per andare a colmare la partenza di Fabian Ruiz, è l’ennesimo centrocampista di statura internazionale.
Ndombele ha cominciato a scoprirsi, s’è tolto i veli, ci ha messo la sua consistenza e anche la personalità, è stato utile per fronteggiare part-time l’assenza di Anguissa, s’è catapultato nel Napoli a Glasgow (sette minuti con gol), ha cominciato a capire quel calcio abbagliante, un tocco e via, l’ha addobbato di sé, incurante di quei sessantadue milioni spesi dal Tottenham per averlo dal Lione nel 2019.
NDOMBELE PUPILLO DI SPALLETTI
Spalletti ha scelto di provarlo ovunque, trequartista o interno o anche semplicemente mediano davanti alla difesa, che per lui ha moduli adatti per qualsiasi evenienza, che in Turchia, durante i dieci giorni di ritiro, ha avuto modo di cogliere l’evoluzione di un uomo rimasto a lungo nella penombra. una sola partita giocata per intero (al Maradona, con i Rangers, in Champions), otto volte da titolare, il resto alzandosi dalla panchina, per rimettere a posto se stesso e cancellare i disagi d’un ritardo di preparazione che si è avvertito nelle gambe, probabilmente nella testa, dovendo confrontarsi con un football per lui inedito.
Spalletti lo sta indirizzando ovunque, consegnandogli la bussola che gli ha regalato ad Antalya: «Tanguy sta crescendo e ci è molto comodo per le qualità che ha e che ci mancano in certi momenti della partita. È uno che fa a sportellate, ha forza da spostarti senza far niente di particolare».
Gli ostacoli sono annunciati e il Napoli dovrà in qualche modo anche liberarsene: ci vuole un fisico bestiale, per resistere.