Napoli, pressing del Comune su De Laurentiis per il nuovo stadio Maradona: «Pronto a fare il commissario»

Un vertice in riva al mare tra il ministro per lo sport Andrea Abodi e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha riacceso i riflettori sul destino dello stadio Diego Armando Maradona, sempre più centrale nel progetto Euro 2032. Lo racconta Luigi Roano su Il Mattino.
Il dialogo tra i due, avvenuto durante una delle tappe del Giro d’Italia in via Caracciolo, è stato definito cruciale in vista del decreto del Governo atteso a fine mese che darà vita a una struttura commissariale per gli stadi, con i sindaci che diventeranno i commissari straordinari. E Manfredi si è detto pronto:
«Sono pronto ad accettare il ruolo di commissario per lo stadio. Per la mia città non dirò mai di no», ha dichiarato il primo cittadino.
I poteri del commissario e il ruolo del Governo
Come ricordato da Abodi, i commissari disporranno di procedure semplificate e accesso a pacchetti di supporto amministrativo e finanziario: non fondi a fondo perduto, ma investimenti, garanzie e contributi in conto interesse tramite il credito sportivo e culturale. Tutto questo con l’obiettivo dichiarato di avere uno stadio funzionale sette giorni su sette e pronto per ospitare partite internazionali, in vista dell’Europeo del 2032.
Il Masterplan e il nodo De Laurentiis
Secondo quanto riferisce Il Mattino, Manfredi ha già consegnato ad Aurelio De Laurentiis il Masterplan per la riqualificazione dello stadio e la riapertura del terzo anello, chiuso da 21 anni. Si tratta di un progetto già ritenuto tecnicamente fattibile, come spiegato nel documento a firma dell’assessore Edoardo Cosenza, con lavori potenzialmente in avvio prima del prossimo campionato.
Il piano prevede un incremento di capienza da 52.000 a oltre 60.000 posti, in linea con gli standard UEFA. Tuttavia, l’incontro con De Laurentiis è stato interlocutorio. La posizione del Comune, però, è chiara:
«Con o senza la Ssc Napoli, il Comune andrà avanti sul restyling», scrive Roano.
Manfredi ha anche offerto alla società di realizzare direttamente la progettazione dell’intera riqualificazione dell’impianto. Il messaggio lanciato da Palazzo San Giacomo è inequivocabile: Napoli deve dotarsi di uno stadio all’altezza del proprio futuro europeo.