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Napoli-Ajax, Spalletti: “Il Maradona mi fa impazzire. Siamo immensi. Osimhen capoccione “

Luciano Spalletti ha commentato al vittoria del suo Napoli per 4-2 contro l’Ajax e l’aritmetica qualificazione agli ottavi di Champions League.

Una partenza folgorante nel girone A di Champions League ha portato il Napoli alla fase a gironi. Le vittorie contro Ajax (due volte), Liverpool e Rangers portano gli azzurri a chiudere la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta del torneo nel quarto turno.

Al temine di Napoli-Ajax Luciano Spalletti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di SKY Sport:

Entusiasmo del Maradona? In uno stadio così, con un tifo del genere si viene trascinati. A volte mi è girata la testa e ho visto le stelline con gli urli della nostra gente. I ragazzi hanno esaltato l’orgoglio di un popolo intero, che ha tramesso ai nostri giocatori la ‘garra’ giusta, la grande voglia di stare in questa competizione. La Champions non ti perdona, appena si abbassa il ritmo si viene castigati e l’Ajax oggi l’ha fatto perché è una squadra di qualità.

Il Napoli ha portato in campo in questa qualificazione l’orgoglio dei napoletani, la loro voglia di starci in questa competizione, la voglia di trasferire ai calciatori la garra di fare una prestazione per ottenere la qualificazione e l’hanno fatto nel modo giusto”.

“Gli schemi non ci sono più nel calcio, gli spazi non sono più tra le linee ma tra gli avversari, bisogna saper riconoscere, avere il coraggio di iniziare l’azione anche quando ti pressano, nell’unica distrazione dove si voleva sostituire Anguissa infortunato ma non siamo stati capaci di buttarla fuori e non c’era il suo supporto ci hanno rimesso subito in piedi la partita e ci hanno messo in difficoltà, se abbassi il ritmo col palleggio e la qualità che hanno ti arrivano davanti al portiere”.

Spalletti su Napoli-Ajax ha poi aggiunto: “Osimhen non sappiamo a che punto era nella condizione, ha fatto pochi allenamenti con noi. Non si fanno allenamenti intensi, era una incognita, è abbastanza capoccione, non ritorna sotto la linea, va in fuorigioco, non ha lavorato per la squadra in fase difensiva perché non è ancora in condizione, ma uscito Anguissa dovevo fare così.

Bisognava ripartire da metà campo, loro palleggiavano benissimo, partire da laggiù ci vuole la gamba di uno che ha questa caratteristica. L’ambiente di Napoli lo conosco io, faccio quello normale perché sono una persona normale, con Raspadori abbiamo palleggiato meglio”,

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