Alex Meret si racconta: dall’amore per Napoli alla passione per i giochi da tavolo

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Il portiere del Napoli, Alex Meret, ha rilasciato un’intervista ai canali social ufficiali del club, in collaborazione con Betsson Sport. Durante la chiacchierata, l’estremo difensore azzurro ha parlato della sua carriera, delle esperienze più significative e degli aspetti più personali della sua vita.
Tra umiltà e passione per il ruolo

Alla domanda su come si descriverebbe in una sola parola, Meret ha risposto senza esitazioni:

«Umile, semplice… Umile, va bene la prima!»

Parlando della parata più importante della sua carriera, ha ricordato un momento cruciale con la maglia azzurra:

«Quella che ancora deve venire! Sì, dai, di belle ne ho fatte, ma forse la più decisiva con il Napoli è stata il rigore parato a Dybala in finale di Coppa Italia. Ci ha permesso di vincere un trofeo, quindi è stata importante».

Il ricordo più bello dello scudetto

Uno dei momenti più emozionanti della sua carriera è legato alla vittoria dello scudetto con il Napoli, in particolare alla notte di Udine:

«Vincere a Udine è stato speciale, perché lì vive la mia famiglia. Dopo la partita ho abbracciato mio figlio: è stata una giornata unica e un’emozione incredibile».

Il rapporto con Conte e la preparazione alle partite

Meret ha speso parole di grande rispetto per il tecnico Antonio Conte, elogiando il suo metodo di lavoro:

«Dal primo giorno ha alzato il livello degli allenamenti e dell’intensità. È molto esigente, ma ti dà fiducia e ti permette di sbagliare per imparare. Ripete le azioni finché non vengono perfette, ma senza attaccarti o criticarti. Dal punto di vista fisico e mentale è pesante, ma ci fa migliorare molto».

Sulla preparazione alle partite e sugli avversari più ostici affrontati, ha aggiunto:

«Ho sfidato tanti grandi attaccanti, ma quelli che mi hanno impressionato di più sono stati Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuaín. Prepariamo le partite studiando i loro movimenti, i rigori, le punizioni, tutto ciò che può fare la differenza in campo».

La passione per i giochi da tavolo e le escape room

Un aspetto curioso della sua personalità è la passione per i giochi da tavolo, nata ai tempi di Udine:

«Ho iniziato con le escape room quasi dieci anni fa. Durante il lockdown ho scoperto i giochi da tavolo e mi sono appassionato. Mi piace organizzare partite con amici e compagni di squadra, è un’attività che stimola la mente e rafforza il gruppo».

Tra i suoi preferiti ci sono i giochi investigativi, anche se non ha mai partecipato alle grandi fiere del settore.
Serie TV, musica e social

Meret ha ammesso di non essere un grande appassionato di musica e di non avere un vero rituale prima delle partite:

«Ascolto un po’ di tutto, più musica italiana, ma non è fondamentale per me prima di scendere in campo».

Sui social, invece, li utilizza ma senza eccessi:

«Non pubblico molto, guardo cosa fanno i miei amici o cose che mi interessano, ma non ci passo troppo tempo».

Tra i suoi hobby c’è anche il mondo dell’immobiliare:

«Mi piace guardare case e arredamenti. Ormai mi conoscono anche gli agenti immobiliari!»

Il rapporto con la squadra e lo spogliatoio

Un altro aspetto divertente dell’intervista ha riguardato la chat di squadra, in cui si scambiano spesso meme:

«Buongiorno si diverte a fare fotomontaggi quando succede qualcosa di particolare. Dopo il match contro il Milan, Mazzocchi si è rotto un dente sulla mia spalla mentre festeggiavamo. Buongiorno ha fatto un meme in cui sembra che io lo colpisca con i guantoni! Li appendiamo nella sala fisioterapia».

Napoli nel cuore

Dopo sette anni, Meret si sente ormai parte della città:

«Napoli ti fa stare bene, il cibo è fantastico e i luoghi sono bellissimi. Mi sono sempre trovato bene».

Il suo posto del cuore?

«Lo stadio Maradona è quello che mi fa vivere più emozioni».

E sul cibo nessun dubbio:

«Vado sul sicuro con la pizza, piccante o margherita. Ma non la divido: io prendo la mia, la mia ragazza prende la sua!»

Tre parole in napoletano?

Meret si è cimentato anche con qualche parola in dialetto:

«Sicuramente cazzimma, che serve sempre in campo. Poi scugnizzo e jamme bell, jamme ja. Le uso per scherzare con i magazzinieri».

Un’intervista che ha mostrato un Meret autentico, tra calcio, famiglia e passioni personali, confermando il suo legame con Napoli e il suo desiderio di continuare a crescere con la maglia azzurra.