Sono tra quelli che vede la Coppa Italia un trofeo da onorare, specie per una piazza come la nostra con una bacheca un pò povera di trofei. Anche perchè questa storia che per i top club rappresenti un fastidio, è un pò una fesseria, considerando che spesso la finale se la sono giocate squadre come Juventus, Inter, Roma e, negli ultimi anni, anche il Napoli. Diciamo che i nobili club italiani cercano di onorarla con un determinato pacchetto di giocatori, e il Napoli in panca, non è che abbia tutta questa folla a tal punto da giocare ad armi pari su più fronti. Gli azzurri, come più volte evidenziato, hanno un buonissimo undici titolare che, attraverso un disegno tecnico-tattico, si trasforma in una macchina inarrestabile. C’è qualche periodo di appannaggio, credo sia fisiologico, ma tutto sommato non è che sia gestito male, anzi… Oltre a quell’undici titolare, c’è qualche buon subentrante che, messo in un determinato contesto di calciatori, riesce a dare risultati positivi. Per il resto c’è poco da discutere. Abbiamo onesti lavoratori che, come diciamo a Napoli, “portano la carretta”, si dannano, danno l’anima, ma che non sono muniti di maturità e spessore.
Detto questo, gli azzurri lasciano la Coppa Italia al termine di una prova scialba. Il gol napoletano è confezionato dalla premiata ditta Insigne & Mertens che, come contro le riserve dell’Udinese nel turno precedente, hanno cercato di tirare su la baracca a gara in corso. Contro i friulani decise Insigne su assist di Mertens, contro l’undici di Gasperini invece, si sono invertiti i ruoli, ma questa volta non è bastato, ma abbiamo avuto modo di appurare una cosa, ovvero che senza i titolari, “nun se cantano messe”. D’altra parte l’Atalanta al San Paolo è venuta con una formazione tipo per circa otto/undicesimi, a testimonianza che la trasferta napoletana non doveva essere solo un’allegra scampagnata. Insomma, complimenti al Gasp e alla sua squadra. Al di là della rivalità, va detto che è una squadra che fa del suo punto di forza l’equilibrio. Fisica al punto giusto, e tecnica quanto basta per avere la meglio in certe situazioni.
Oggi si apre il mercato di riparazione, la società non sembra molto daccordo nell’intervenire in maniera concreta e decisa. Sarà il solito mercatino di Gennaio o ‘esce pazz o padron’? Lo sapremo a fine mese… Ma una cosa è certa, quest’anno abbiamo una possibilità più che concreta per arrivare fino in fondo e portare a casa qualcosa di molto suggestivo. Una possibilità che non possiamo lasciarci sfuggire. Oggi più che mai (in verità anche due anni fa si è presentata una possibilità simile) vanno fatti interventi sul mercato veri. Dire con certezza che Sarri non li farà giocare è un azzardo. Certo è che se dal mercato di riparazione oltre ai Grassi e Regini di turno non andiamo, saranno due innesti per accomodarsi in panchina, come gli stessi hanno fatto e stanno facendo oggi, rispettivamente alla SPAL o alla Sampdoria, adesso non vedo perchè dovrebbero trovare posto titolare in un club che in Serie A sta giocando il ruolo della capolista. Capitolo Coppa Italia chiuso. Si deve voltare pagina, che Sabato al San Paolo c’è il Verona.