Montella: «Yildiz è un predestinato. Italia, ritrova serenità. Napoli-Juve? Spalletti e Conte sono due top»

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Nell’intervista pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, Vincenzo Montella parla del momento della sua Turchia, del cammino verso il Mondiale e del livello delle nazionali europee. «Siamo un po’ come l’Italia: girone complicato, i playoff da affrontare, e tanta voglia di esserci al Mondiale», dice il ct, che ha assistito al sorteggio da una delle “X”. La sua squadra ha chiuso alle spalle dell’insuperabile Spagna, strappando anche un prezioso 2-2 a Siviglia, come ricorda ancora la Gazzetta dello Sport.

Ora lo attendono gli spareggi: prima la Romania, poi – in caso di successo – una finale in Kosovo o Slovacchia, dove potrebbe ritrovare un altro tecnico italiano, Francesco Calzona. Montella guida la Turchia dal settembre 2023, ha centrato la qualificazione a Euro 2024 e la promozione in Serie A di Nations League. Al Mondiale la Turchia manca dal 2002: «Calhanoglu è il leader. E ho avuto il coraggio di lanciare Guler e Yildiz quando non erano titolari al Real Madrid e alla Juventus».

«Italia, non sei inferiore. Ti manca solo la serenità»

Montella respinge l’idea secondo cui la Turchia sarebbe più forte dell’Italia: «Secondo me vi sottovalutate. Con Gattuso l’Italia sta tornando se stessa. Servirà un po’ di tempo, ma i giocatori non mancano».

Alla Gazzetta dello Sport, Montella spiega che gli azzurri hanno qualità in tutti i reparti: «Il miglior portiere del mondo, una difesa ottima, un centrocampo di livello internazionale con Tonali e Barella, e un attacco che segna».

Quello che manca è «la serenità»: «L’Italia è sempre sotto pressione. Al primo errore entra in difficoltà». Montella concorda anche con le parole di Gattuso dopo la gara con la Norvegia: «Ha ragione: devono crederci».

Yildiz, predestinato: «Ma deve imparare ad attaccare l’area»

Tema centrale dell’intervista, riportata dalla Gazzetta dello Sport, è la crescita di Kenan Yildiz, 20 anni, il primo numero 10 della Juventus a giocare al Maradona da quando lo stadio porta il nome di Maradona. «È un grande giocatore e una grande persona. Ambizioso, intelligente. Renderà di più partendo dal centrosinistra».

C’è però un aspetto da migliorare: «Deve attaccare l’area con più cattiveria e continuità. Quando lo fa, segna: le ultime partite lo dimostrano».

Sulla collocazione tattica: «Troppo presto per ingabbiarlo. Può fare tutto il fronte offensivo: trequartista, seconda punta. Il “10 di una volta” esiste ancora, ma deve correre e tornare».

Spalletti vs Conte: «Due top assoluti»

Montella non si tira indietro davanti al confronto tra i due tecnici protagonisti di Napoli-Juve. Alla Gazzetta dello Sport spiega: «Di Spalletti ho una stima immensa. L’ho avuto a Empoli, Samp, Roma: è preparatissimo e rivoluzionario negli allenamenti».

E su Conte: «Ci ho giocato un Europeo: persona straordinaria e top anche lui, con caratteristiche diverse. Lo scudetto? Ripetersi non è impossibile. Il momento di crisi sembra passato».

Spalletti, secondo Montella, avrà bisogno di tempo alla Juventus: «Lui incide sempre quando ha tempo».

Guler, i giovani e il calcio del futuro

L’altra stella turca, Arda Guler, sta crescendo in modo significativo: «È fondamentale il salto fisico che sta facendo. Può giocare play, mezzala, trequartista». Montella individua però un problema strutturale del calcio italiano: «Si gioca troppo poco da bambini. Servono più pallone, più partite tre contro tre, meno tempi morti e meno spiegazioni interminabili».

Playoff e futuro personale

Sui possibili avversari dell’Italia verso il Mondiale, Montella avverte: «Il Galles è complicato, molto diverso quando gioca a Cardiff. La Bosnia non è da meno. Se vuoi il Mondiale, devi battere chi capita».

Quanto al suo futuro, conclude alla Gazzetta dello Sport: «Ho rinnovato fino al 2028. In Turchia sto bene, sono stimato e apprezzato».